Rome in Monochrome – Karma Anubis


Un foglio bianco e l’inchiostro di china, questo è ciò che mi viene in mente ascoltando l’Ep dei Rome in Monochrome, band che si presenta con, ahimè, solo tre tracce – ma molto intense, incastonate in un percorso sensoriale e inconscio.

Atmosfere che riescono a trasportare in una dimensione parallela, dove l’immaginazione e l’onirico la fanno da padrone, dove si trova il posto per i sentimenti e le emozioni più nascoste, e, spesso, dimenticate.
Richiami al doom ma anche all’ambient, chitarre incisive e voce magnetica: i pezzi, si alternano con maestria, senza mai annoiare.
Karma Anubis‘, che dà il titolo all’intero Ep, mostra un intro molto ricercato e melodie che ricordano gruppi come Deftones ma al tempo stesso anche My Bloody Valentine, spaziando ritmicamente con grande capacità.
Spheres‘ è un brano in grado di stravolgere completamente i punti di riferimento e catapultarti altrove.
Endmusic‘, pezzo interamente strumentale, riecheggia come un mantra nella mente ed è strutturato in maniera così efficace da catturare completamente l’attenzione dell’ascoltatore.

Nel presentarsi con “Karma Anubis“, i Rome in Monochrome non hanno compiuto una scelta facile ma senza dubbio coraggiosa.
Il percorso musicale “per amanti del genere” va scoperto, ricercato e amato, ed il loro biglietto da visita è di certo imponente e al tempo stesso fatto di sensazioni e sfaccettature irrazionali e intime.
Questi ragazzi hanno scelto di uscire allo scoperto mostrando un universo personale e poetico di non facile impatto commerciale: a mio avviso, una scelta matura ed encomiabile.

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