Secondary Ticketing, la picconata dei Rammstein

Un po’ come i Metallica all’epoca di Napster, i Rammstein potrebbero aver scritto una pagina importante nella storia del secondary ticketing

Un anno fa, lo scandalo era arrivato anche nel nostro paese a seguito della messa in vendita e della fulminea scomparsa dei biglietti per i live dei Coldplay.
Ma non era finita lì, nel mirino oltre alla band di Chris Martin erano finiti anche i live di artisti italiani come Vasco Rossi.

I live sono diventati ormai la principale fonte di introito per moltissimi artisti anche di dimensione planetaria.
L’avvento dello streaming, nonostante il tentativo di arginare il mare con uno scoglio dei Metallica, ha fatto da livella per quanto riguarda le casse di moltissimi musicisti.
Un brano si può acquistare, scaricare o ascoltare semplicemente in streaming senza mai possedere un supporto rigido ricollegabile all’artista.

L’unico aspetto della musica che non si può realmente surrogare è il momento del concerto.L’incontro tra artista e fan.

Per questo molti artisti hanno aumentato il numero delle esibizioni live e di conseguenza, per la cara vecchia regola del “follow the money”, attorno a questa attività sono proliferate piattaforme ed organizzazioni dedite al commercio di biglietti.
Se Ticketone la fa da padrone per quanto riguarda la vendita diretta di quasi tutti i principali appuntamenti live, nel mercato secondario ad aver assunto un vero e proprio posto di rilievo è il sito Viagogo.

ViagogoProprio questa piattaforma ha subito un duro colpo in seguito alla sua condotta poco chiara (per usare un eufemismo) grazie al ricorso dei Rammstein ad un tribunale di Amburgo, in Germania, che accogliendo la richiesta presentata dal promoter MCT Agentur, ha intrapreso una battaglia legale contro la vendita in secondary ticketing per il prossimo tour del gruppo simbolo del metal teutonico.
A seguito di questa decisione, Viagogo non potrà più consentire la vendita sulla sua piattaforma dei biglietti per il tour dei Rammstein e inoltre quelli già venduti non saranno validi per l’ingresso ai concerti.
Il tour della band berlinese prevede una serie di date a Gelsenkirchen, Monaco, Dresda, Berlino, Hannover and Francoforte e la prossima estate anche una data allo stadio Milton Keynes del regno Unito.
La decisione quindi non si circoscrive alla sola Germania ma si proietta su tutta l’Europa.

Anche nel Regno Unito infatti a settembre l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato britannica ha annunciato di aver promosso alcune azioni legali contro Viagogo.
Anche in Italia nella legge di bilancio in fase di approvazione è contenuto un emendamento che riguarda il tema del Secondary Ticketing in cui si cerca di regolamentare l’argomento stabilendo che le spese per i controlli ricadano sugli organizzatori e imponendo alle piattaforme di ticketing l’obbligo di offrire agli utenti il servizio re-ticketing.

In mezzo a questa battaglia si sta sviluppando invece una corrente in qualche modo sotterranea che spinge il pubblico verso eventi più piccoli, non a caso esclusi dalle normative come quella italiana.
Gli artisti emergenti infatti acquisiscono sempre maggiori fette di questo mercato accumulando pubblico distribuito su un numero maggiore di eventi più piccoli, un successo che in parte può essere ricondotto anche alla difficoltà sempre maggiore di prendere parte a megaconcerti organizzati per lo più per i parvenue dei live.
Gli spettatori della domenica che allo stadio chiamano occasionali.

Staremo a vedere se le decisioni tedesche e inglesi avranno un effetto domino che coinvolgerà anche altri paesi in Europa provando quantomeno a mettere ordine in un fenomeno vecchio come il mondo che di certo non cesserà per mezzo di qualche carta bollata.

 

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