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Sanremo 2018

Sanremo 2018, la terza serata: le nuove proposte (secondo atto)

Dopo il concerto autocelebrativo di Caludio Baglioni (che fa benissimo alla SIAE) si continua con le “Nuove Proposte”.

Mudimbi, artista che ricorda subito Caparezza.
Il Mago‘ è una canzone godibile che ricorda davvero tanto i testi del rapper pugliese che proprio su questo palco arrivò sotto lo pseudonimo di Mikimix senza molto successo.
Mudimbi sul palco è sciolto e perfettamente a suo agio, il brano però non decolla mai davvero, anche il testo si incarta su sé stesso senza arrivare da nessuna parte.
Radiofonicamente parlando può avere successo, ma nulla di esaltante.
Resta l’impressione che un cantante del genere avrebbe bisogno di brani migliori che forse arriveranno.

Eva, molti la ricordano per essere nata artisticamente a X-Factor e forse non si scrollerà mai di dosso questa etichetta come molti partecipanti ai Talent.
La sua ‘Cosa ti salverà‘ parte bene ma nel ritornello non si apre come ci si aspetterebbe.
Il testo è bello e l’interpretazione è buona.
Il pezzo in generale sembra lontano dall’immagine che si ha di Eva, da lei ci si aspettava qualcosa di meno introspettivo e più graffiante.
Alla fine la sua è una buona prova ed il brano c’è eccome, non a caso porta la firma di Antonio Dimartino.

Ultimo porta sul palco ‘Il ballo delle incertezze‘.
Una canzone che per più di un minuto va avanti quasi solo sulla voce dell’interprete con una base minimale, al primo ritornello entra in scena anche l’orchestra ma l’arrangiamento resta scanso.
La voce di Ultimo cresce col crescere dell’intensità del brano.
L’esibizione convince, la canzone, forse, è tutto fumo e poco arrosto.

Leonardo Monteiro con la sua ‘Bianca‘ è il più debole delle quattro nuove proposte della terza serata. Un brano melodico vecchio stampo, quel genere di stampo di cui non si sentiva il bisogno.
Eppure la voce di Leonardo Monterio ha venature soul che meriterebbero ben altri saliscendi emotivi. E’ come se Kekko dei Modà scrivesse le canzoni a Terence Trent D’arby (oggi conosciuto col nome di Sananda Maitreya).

La classifica mette Mudimbi al primo posto seguito da Ultimo, Eva e giustamente Monteiro in coda.
In generale la terza serata ha proposto giovani più interessanti della precedente.

I super ospiti italiani sono la più grande fesseria del Festival.
Bravi, certamente, pure i Negramaro
E chi è in gara che fa, vai lì e ti metti in gioco o stai a casa. Inutile fare le passerelle prezzolate con la marchetta al disco o al tour. 

Il momento peggiore fino ad ora se lo aggiudica senza ombra di dubbio il finto fuori programma femminista in cui la Hunziker viene interrotta da una serie di ballerine e cantanti tra il pubblico.
Se c’era un modo pedestre e maldestro di affrontare il tema della violenza sulle donne gli autori di Sanremo lo hanno trovato, ed hanno anche fatto le cose in grande stile.  
Non ci siamo proprio, e infatti in Italia sul tema del femminismo almeno sui media mainstream siamo molto indietro. Lo sketch di questa serata ne è stato l’ennesima dimostrazione, ed è tutto molto amaro.

A risollevare le sorti delle quote rosa ci pensa, per fortuna, Virginia Raffaele.
Ospite “a sorpresa” che duetta, strano a dirlo, con Claudio Baglioni.
Il repertorio del mattatore sanremese è pressoché infinito, come dimostra il bonifico SIAE che arriverà fra pochi giorni al buon Claudio.

Virginia Raffaele dicevamo, la dimostrazione che una donna può padroneggiare benissimo quel palco facendo benissimo sia la conduttrice che la cantante.
Cose facili e come evitarle.

Fortuna che poi arriva James Taylor.
Anche lui viene risucchiato in questo infernale girone dantesco degli omaggi alla canzone italiana e si lancia in un trascurabilissimo omaggio a rigoletto.
In pratica sembra James Taylor che fa la cover di Sting che a sua volta faceva la cover di Zucchero che aveva fatto la cover di Sting.
Ma come San Paolo sulla via di Damasco ecco che arriva l’illuminazione divina e, chitarra alla mano, con ‘Fire and rain‘ viene tutto spazzato via in modo elegantissimo e magistrale.
Subito dopo ecco l’immortale ‘You’ve got a friend‘ in coppia con Giorgia, è l’apice della serata, difficile far meglio di così col materiale di cui si dispone da lì in poi.
Unico neo di questa esibizione è che è durata troppo poco.

Danilo Rea al pianoforte insieme a Gino Paoli che con una mano in tasca rimette a posto un po’ tutti i concorrenti.
Un omaggio a De Andrè molto emozionante con ‘La canzone dell’amore perduto‘ e poi a Umberto Bindi in duetto sempre e comunque con Baglioni.
A suggellare questo momento, ‘Il cielo in una stanza‘.
Bastava questo tocco a rendere importante anche il momento sulle donne, ma evidentemente non è così facile fare 2+2.
È stato senza dubbio uno dei passaggi più emozionanti delle tre serate.
A dimostrazione che quando ci sono belle canzoni da cantare il contorno serve a poco.

La serata si chiude senza altri momenti musicali degni di nota in attesa dei funambolici duetti.

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