Paolo Spaccamonti & Paul Beauchamp – Torturatori


Paolo Spaccamonti è tornato con un nuovo disco, stavolta in collaborazione con Paul Beauchamp.
Il duo ha dato così vita a  “Torturatori”, disco costituito da due lunghe tracce, divise in ‘white side‘ e ‘black side‘.

Beauchamp viene dagli Stati Uniti, più esattamente dalla North Carolina; Spaccamonti ha origini e antenati nel sud d’Italia, in Basilicata.
Il primo è un musicista elettroacustico, che utilizza archetti e rumori, elettronica e droni; il secondo è un chitarrista dal taglio visionario e cinematografico, pur con lo spessore del primo amore: il metal.
Una città li unisce, avendoli accolti in tempi e modi diversi: Torino, la motor city italiana decaduta ma sostituita da un piccolo gioiello di culture trasversali, incroci di etnie, interscambi fruttuosi e genie in mutazione.
Non è dunque un caso che Beauchamp e Spaccamonti si siano incontrati, o meglio ancora, trovati in quel della capitale sabauda per una serie di incroci e casualità legate indissolubilmente a quella calamita tra simili che è la musica.

La particolarità del loro “Torturatori” è data da queste due lunghe tracce (una lunga ben 15 minuti e l’altra 14), completamente strumentali, ma che nel loro lungo viaggio regalano cambiamenti continuti.
Il mood è fortemente malinconico, ma nonostante un inizio piuttosto tranquillo in seguito si sviluppano sonorità molto più insistenti e accattivanti, quasi a raccontare, anche se senza parole, lo stato d’animo di un essere umano.
Sonorità acustiche e psichedeliche vanno incredibilmente a braccetto, riuscendo nell’intento di creare due tracce che nonostanze l’insolita lunghezza d’ascolto permettono sicuramente di coionvolgere in un viaggio mistico chi le ascolta.

Nelle due lunghe tracce, la ‘white side‘ sul lato A e la gemella negativa, la ‘black side‘, sul lato opposto, convivono e collidono le sensibilità dei due artisti, le chitarre distese di Spaccamonti e gli interventi dissonanti di Beauchamp, la visione realisticamente immaginifica del primo e l’alterità straniante del secondo, la capacità del primo di fornire il fondale cinematografico e quella del secondo di riempirla di dettagli minuti

È psichedelia, è acid-rock, è post-rock?
È musica di un certo livello, e questo basta.

 

 

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