Lindemann – F&M


Tutto ebbe inizio nel lontano 2000 in un bar a Stoccolma, dove Till Lindemann e Peter Tägtgren s’incontrarono e decisero di fare musica insieme.
All’inizio si trattava di una o due canzoni ma, tra una cosa e l’altra, nel 2015 uscì il loro primo album, “Skills in Pills”.
La storia di questo progetto, che prese il nome di Lindemann, sembrava dover finire qui, con tre singoli e una sorta di tour in supporto alla riedizione tedesco-russa del primo libro di poesie di Till Lindemann, “Messer”.
Nel 2018 invece i due decisero di collaborare nuovamente con sei nuove canzoni per il teatro amburghese Thalia, realizzate per lo spettacolo “Hänsel und Gretel (a story morbid and brutal but very romantic too)” nel quale lo stesso Till Lindemann ricoprì il ruolo del Phantom.
E così arriviamo ai giorni nostri, quando Lindemann rilascia il secondo album dal titolo F&M”.

Se “Skills in Pills” era più goliardico e cafone (sia nelle sonorità che nei testi, a sorpresa in inglese – molte persone rimasero scioccate dalle volgarità dei testi dimenticando tuttavia che Till Lindemann tratta determinati argomenti da più di vent’anni, con la sola differenza che lo ha sempre fatto in tedesco) questo album é più oscuro e riflessivo (anche se non ci si dimentica mai del lato divertente e strano, una parte distintiva di questo progetto).

Quasi la metà di questo album é composto dalle canzoni tratte dallo spettacolo di “Hänsel und Gretel” (‘Allesfresser‘, ‘Blut‘, ‘Knebel‘, ‘Schlaf Ein‘ e ‘Wer weiß das Schön‘): sono proposte con un arrangiamento naturalmente differente, che in ogni caso non ne altera la forza.
Già in queste canzoni troviamo molti elementi caratterizzanti dell’album, come la dolcezza orchestrale di ‘Wer weiß das Schön‘ che ha un testo da spezzare il cuore o la dolce e oscura ninnananna ‘Schlaf Ein‘ che vi porterà quasi alle lacrime; la durezza di ‘Allesfresser‘ o di ‘Knebel‘, il cui video in versione non censurata ha fatto parlare molte persone.

I testi vanno nel profondo dei sentimenti e dell’animo umano, dove la luce non riesce ad arrivare.
Il posto segreto ed oscuro dell’anima.
In questo luogo sono rivelati tutti desideri più primordiali come l’estrema fame (‘Allesfresser‘, ‘Knebel‘) o all’estremo desiderio (‘Ach so gern‘, ‘Platz Eins‘).
Il desiderio é il soggetto principale per capire questo album e forse tutto questo progetto dove Till Lindemann é libero di liberare tutta la sua fantasia in soggetti, di cui non può parlare negli altri suoi progetti, come lussuria e depravazione ma anche profonda sofferenza ed elementi della natura.
Questi ultimi (come ad esempio la pioggia, das Regen, o le nuvole, die Wolken) sono connessi agli elementi del corpo umano come il sangue (Blut) o le lacrime (die Tränen).
Q
uesti elementi sono molto importanti per i testi e le poesie di Till Lindemann.

Ma passiamo alla parte più “divertente” di questo disco, perché Lindemann è sia:

«Ich liebe das Leben-das Leben libt mich nicht»
Amo la vita, la vita non mi ama

che

«Steh doch auf, wir haben Spaß»
Alzati, ci divertiamo

“Frau und Mann”, titolo dell’album nonché quarto singolo e video, é una canzone che parla di opposti che vanno dal bianco al nero (Schwarz und Weiß) o dall’amore all’odio (Liebe oder Hass) e tutto sembra uno scherzo ma dietro l’angolo c’é sempre un elemento di sofferenza che arriva quando meno te lo aspetti.

«Kann dich nicht vergessen, einfach nicht vergessen»
Non posso dimenticarti, semplicemente non posso dimenticare

E come il minuto 2:26 di ‘Knebel‘, arriva ‘Ach so gern‘, una canzone che non ti aspetteresti mai in un album di questo tipo.
Una canzone dalle sonorità vicine al tango (che forse vi farà venire in mente Cabaret) e che parla di un uomo che vuole ardentemente baciare una donna poiché guidato da un disperato desiderio. ‘
Gummi‘ e ‘Platz Eins‘ sono altre due grandi sorprese di questo disco grazie ai loro ritmi folli ed elettronici con testi al limite della follia.
Forse in ‘Platz Eins‘ possiamo vedere
Till Lindemann stesso mettersi im rampenlicht (sotto i riflettori) andando fuori dalla sua comfort zone d’oscurità.

Nella versione deluxe di questo album sono presenti altre due canzoni, ‘Mathematik‘ e la versione dei Pain (altro progetto di Peter Tägtgren) di ‘Ach so gern’.
Mathematik‘ l’avevamo già ascoltata quasi un anno fa ma questa versione é diversa da quella già nota e rimane comunque interessante l’ascolto di Till Lindemann alle prese col rap.
La versione dei Pain di ‘Ach so gern‘ ci riporta alle sonorità classiche che ci aspettiamo da questo gruppo e forse toglie un po’ di originalità alla canzone, una delle più sorprendenti di questo “F&M”, sebbene sia comunque piacevole ascoltarla in entrambe le versioni.

In conclusione, questo nuovo album di Lindemann rimane fedele all’identità del gruppo presentato nel primo album ma fa un passo avanti introducendo nuovi elementi che ne rendono piacevole ed interessante l’ascolto.
L’unica cosa che possiamo aspettarci da Lindemann é Alles oder Nichts (tutto o niente) perché non si può scavare troppo a fondo o non si può godere troppo.
So, Alles oder Nichts.

Avatar photo

Hillel Zavala

view all posts

Passa la sua vita con un pennarello Stabilo in una mano e la macchina fotografica nell'altra. Sempre pronta a fermare un'emozione sia che essa venga dall'interno o dall'esterno. Sempre guidata dalla musica e dal cuore per non perdere nemmeno un momento che altrimenti verrebbe dimenticato o perduto.

0 Comments

Join the Conversation →