Lags – Pilot


To Lose La Track é lieta di presentarci “Pilot“, l’esordio discografico dei romani Lags: melodic post-hardcore e tanta energia in 11 tracce di notevole spessore artistico, sia dal punto di vista lirico che sonoro – e qui, è anche merito di  Lorenzo Stecconi, chitarrista dei Lento (tra i lavori che ha già curato, ricordiamo “Cortar todo“, l’ultimo degli Zu).

Paure, incertezze e tanta malinconia: si parte alla grande con A Push and a Rush‘ interamente dominata da cassa e rullante in sintonia con il resto. É evidente sin da subito la natura biografica dell’album, che ha le sembianze di un diario segreto nel quale sono annotate paure, delusioni, ansie, tutto ciò che frulla nella testa di tre ragazzi sulla soglia dei trenta.
Energia ma anche tanta intensità negli arrangiamenti: la voce é al passo e riesce persino ad emergere in brani come ‘The Stream.
Tutto questo mi porta a considerare “Pilot” un’uscita importante, degna di questo appellativo: c’é del lavoro dietro questo disco, ed é evidente, basta ascoltare l’album per rendersene conto.
Family man‘ ha un sound più anni ’90, il tutto è rafforzato dalle distorsioni mediose e dell’incidenza della batteria, soprattutto negli stacchi. I contenuti sono tremendamente autoreferenziali quanto condivisibili.
É semplice immedesimarsi e captare anche passivamente i messaggi che ci manda la band.
I romani Lags debuttano e dimostrano sopra ogni aspettativa di avere tutte le carte in regola per sfondare anche fuori dallo stivale: un’analisi così dettagliata di tematiche che incidono sulla sfera politica, sentimentale, esistenziale di una persona con la maturità di un trentenne.
Il tutto ha più senso prendendo in considerazione un inglese impeccabile ed un suono da far invidia alle band estere.
La maggior parte dei testi è stata scritta dal precedente cantante, mentre la musica è tutta opera dei Lags, una band da locale stretto e pogo violento: un po’ come nel video del singolo di ‘A Push and a Rash.
Ascoltate Pilot, non avete nulla da perdere, anzi.

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