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Interpol – A Fine Mess


Gli Interpol hanno deciso di tornare sulla scena con un Ep intitolato ”A Fine Mess”, uscito il 17 maggio via Matador Records ed anticipato dal singolo ‘The Weekend’.

La formazione statunitense pubblica questo lavoro prima di procedere con un tour estivo che li vedrà sui palchi di festival come Glastonbury, Primavera Sound, All Points East (al fianco di The Strokes) e in seguito protagonisti di una serie di date da headliner in America, nel Regno Unito e in Europa.

”A Fine Mess” si compone quindi di cinque canzoni dal sapore tipico degli Interpol, commistione unica tra le sonorità della band e l’affascinante voce del cantante Paul Banks.
La prima traccia è la title track e parla di un amore che è, appunto, un ”disordine delizioso”.
Si comprende subito che questi brani potrebbero esser stati composti durante la creazione di ”Marauder”, se non altro per le tematiche trattate.
Le cinque canzoni sono state registrate nel nord dello stato di New York con il produttore Dave Fridmann e alla produzione di questo primo brano si sono aggiunti Kaines & Tom A.D. mentre il missaggio è stato affidato a Claudius Mittendorfer, che aveva già lavorato con gli Interpol su “Our Love To Admire”.

La seconda traccia è profonda e sensuale: ‘No Big Deal’ ci accompagna ancor meglio su questo orizzonte luminoso che è la musica di Banks e compagni, prima di lanciarci nella catarsi dell’altalenante ‘Real Life’, piena di echi e ritmata dall’intrigante batteria di Sam Fogarino.
Anche la chitarra di Daniel Kessler fa il suo splendido dovere e ci avvolge sulle note di un pezzo che si è fatto inno, ovvero il singolo ‘The Weekend’, prima che l’Ep volga al suo termine con la quinta traccia, intitolata ‘Thrones’.
Quest’ultima traccia ci regala uno sguardo finale ma volto al futuro sulle visioni regalate da una band che dalla fine degli anni ’90 ci regala atmosfere e sensazioni difficilmente rintracciabili altrove.

E proprio come suggerisce il titolo, l’idea della copertina di ”A Fine Mess” ha una genesi che proviene da una serie di immagini recuperate in una stazione di polizia abbandonata di Detroit, nel Michigan.
Tra le macerie di un fatiscente deposito di prove c’era un rullino non sviluppato, datato 20 gennaio 1996, che conteneva delle fotografie di una stanza in disordine.
Un disordine simile a quello interiore che sentiamo generarsi in noi quando colpiti dalle parole e dalle sonorità qualitativamente elevate degli Interpol, che non vediamo l’ora tornino sui palchi e con un album vero e proprio.

 

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