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Angelo Sicurella - Orfani per desiderio

Angelo Sicurella – Orfani per desiderio


Si intitola ”Orfani per desiderio” ed è uscito a Natale 2015, il primo album solista di Angelo Sicurella, voce degli Omosumo, che con questo lavoro offre una serie di originali tracce nelle quali la sperimentazione viaggia dal blues alla techno.
Un disco prodotto da Urtovox Rec e Supermota Publishing, che si divide in tre capitoli (o volumi) con tre differenti ed uniche copertine (curate da artisti palermitani) ed annessa una trilogia video che vede la regia di Manuela Di Pisa.

Orfani per desiderio” ha l’intenzione di essere uno stato dichiarato e senza tempo e nasce come un disco ispirato alla strage dell’ottobre 2013, avvenuta nei pressi dell’Isola dei Conigli di Lampedusa, con le sue trecentocinquanta vittime.
Da questo avvenimento scaturisce un dolore ispirato che serpeggia fluentemente nelle nove tracce che formano l’album in questione: la prima canzone che si ascolta è la stessa che presta il nome all’album.
In essa, la voce calda ma ruvida di Angelo Sicurella si accompagna ad un ritmo in crescendo, prestandosi alla descrizione di armonie sensuali e desideri incapaci di restare sopiti e nascosti nei loro meandri.
‘Bruciano’ parte con spirali di focosi ritmi che si snodano in atmosfere dark vibranti e soffuse; scorre poi la ‘Lingua sul cemento’ con un brano ritmato e più veloce che parla di sentimenti e di coraggio, di maschere e di viltà. Gli strumenti e i loro suoni si incastrano in modo soave anche ne ‘L’amore non ci trova più’, che descrive il disfacimento di sicurezze e una veloce ricerca di alternative alla cenere. ‘La cosa più cara’ sussurra l’importanza feconda della parola ”noi” e della bellezza del prendersi per mano decisi ad affrontare ogni difficoltà; c’è invece una sola protagonista in ‘Carlotta’, che vive il proprio soffocante inverno senza la capacità di arrendersi allo stesso.

‘Klaus’ è un brano invece più techno e particolare: le visioni sono quelle distorte di chi subisce le allucinazioni effetto di stupefacenti capaci di ”addormentare il cuore”, come certi sentimenti; tastiere anni ’80 caratterizza il freddo paesaggio entro cui si muovono i piccoli umani di ‘Qui il cielo è Strauss’, con la propria ridente routine.
L’ultima canzone di questo album è la traccia nove, ‘Sopra la barba del temporale’ che disegna una serie di eventi che accadranno in modo inevitabile, per succedersi nel quadro grigio e desolato dell’esistenza.

Quello che ci propone Angelo Sicurella è un viaggio astrale e spirituale in melodie originali e capaci di catturare l’attenzione con grazia, cogliendo le sfaccettature rilucenti di un’universo apparentemente oscuro e fragilissimo.

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