Alessandro Sipolo – Le mani sulla città

Le mani sulla città‘ è un pezzo dal grande richiamo folk e dal marcato sapore della tradizione d’Oltremanica, con la voce ferma e profonda di Alessandro Sipolo a dare l’impronta del cantautorato più tradizionale.
Le immagini, che passano quasi tutte attraverso un filtro seppia, si susseguono in slow motion come fossero in controtempo con le plettrate folk del brano. Scene di un interno, con il cantautore sullo sfondo di una trama familiare, ma anche scene in esterna, con i colori di Brescia e dei palazzoni di uno dei suoi quartieri più popolari e controversi a illuminare il finale.

Sei un cantautore, ma il disco vede la partecipazione di diversi importanti musicisti.
In che misura ti senti “contaminato” da loro e quanto invece hai guidato questi contributi verso la tua impostazione musicale?

Lavorare con artisti strepitosi come Taketo Gohara, Ellade Bandini, Giorgio Cordini, e tanti altri è stato semplicemente stupendo.
Io avevo le idee ben chiare e ho cercato di spiegarle con chiarezza a tutti i musicisti coinvolti.
Poi però la loro arte e la loro esperienza ha certamente aggiunto molto, sia in termini creativi che esecutivi.
Il metodo conta almeno quanto il merito.
Le stesse cose, suonate da altri, sarebbero state infinitamente meno magiche.

Metti assieme diversi generi e non attribuisci nessuna etichetta a “Eresie”.
C’è uno stile che senti comunque più tuo, anche se volutamente non emerge in questo tuo lavoro?

«Sono vasto. Contengo moltitudini», scriveva Whitman. Questo esprime perfettamente il mio rapporto con la musica. Mi interessano troppe forme d’espressione per sceglierne una in particolare. Ciò che credo mi caratterizzi sono voce e testi. Il resto varia e si adatta di volta in volta ai contenuti.
La varietà mi stimola e mi mette al riparo dalla noia, l’incubo più grande.
Certamente però ci sono stili e ritmi che utilizzo più frequentemente.
Tra questi senza dubbio la rumba gitana.

Contenuti e testi importanti e impegnati, in cui si riflette anche la tua esperienza personale e il tuo vissuto. Pensi che la narrazione possa risultare prevalente sull’aspetto squisitamente musicale oppure ti aspetti che vengano percepiti l’una al servizio dell’altro?

Il testo di una canzone nasce per avere una veste musicale.
Per questo lo trovo profondamente diverso dalla poesia.
Personalmente cerco di cucire le musiche sui contenuti e sul loro portato emotivo.
Cerco di trovare la veste più adatta alle parole.
In questo senso sì, pongo la musica al servizio dei concetti che voglio esprimere.

Biografia della Band

Alessandro Sipolo, cantautore bresciano, “impegnato” nei fatti prima ancora che nei contenuti musicali, dopo l’esordio del 2013 con il disco “Eppur bisogna andare” pubblica nel novembre 2015 il secondo album “Eresie”.
Avvalendosi della collaborazione artistica di Taketo Gohara e Giorgio Cordini e della partecipazione di numerosi altri grandi nomi, parte dall’impianto cantautorale dandogli un maggior peso rock ma spaziando attraverso una varietà di generi attraverso le 11 tracce che compongono il disco.
Il tema portante è quello anticipato dal titolo, l’andare controcorrente, la disobbedienza e la riflessione che sta dietro a queste eresie.

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