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Halestorm

Halestorm, la potenza di una vocalità graffiante

Il sold out degli Halestorm è di per sé una grande notizia, se si pensa alla normale affluenza di pubblico ai concerti.
E tanta dev’esser stata la voglia di vedere una cantante così potente con le proprie corde vocali, se già all’apertura dei cancelli la coda di fedeli in attesa per il live del 22 ottobre era lunghissima.
Coda che si è riversata all’interno dell’Alcatraz sin dall’opening act con i neozelandesi Devilskin.

Scelta prudente, quella di utilizzare il palco laterale.
I Devilskin sono stati degni supporter a questo concerto, mostrandosi come un gruppo tecnicamente capace e perfettamente godibile.
Il binomio tra la cantante Jennie Skulander e la sezione musicale è degno di una crescente fiducia da parte dei promoter, confermando e concretizzando di fatto anche un imminente tour in terra di Albione.
I Devilskin impiegano un paio di pezzi per farsi conoscere e scaldare le polveri al solo scopo di colpire un pubblico assolutamente presente e non indifferente alla presenza scenica della Skulander, che avvolta in un vestito decisamente provocante passa da un cantato pulito ad un growl non esasperato che assolutamente non dispiace.

Devilskin - Milano
La chitarra di Nail e il basso di Paul Martin sembrano abbracciati da cloni di Ian Scott degli Anthrax e i pezzi scorrono veloci e decisi conquistando sempre più consensi.
Veramente un tocco al cuore la cover di ‘Holy Diver’ di Dio, eccellentemente eseguita.
In loro compagnia un’ora decisamente passata bene, i Devilskin si rivelano come un bel gruppo con suoni eccellenti e potentissimi.
E questo sembra già il preludio di una serata iniziata bene e destinata a non volersi concludere…

A volte sembra che tutto debba andare per il verso giusto, e qualche volta va veramente così.
Chi si è presentato all’Alcatraz solo per il fascino di Lzzy FN Hale si è trovato di fronte ad un gruppo maturo, veloce, preciso e potente nei suoni, con decisi cenni di virtuosismo sia nelle chitarre che nel suonare la batteria.
Nel secondo caso è veramente uno spettacolo assistere al gigionesco playing del batterista, Arejay Hale.
Insieme alla sorella, dal loro esordio nel 2009 gli Halestorm hanno costruito, mattone su mattone, una macchina da tour.
Nel tempo hanno raggiunto un livello molto alto che consente loro di riempire palazzetti in giro per il mondo e partecipare ai maggiori festival, anche se la loro dimensione, per quanto mi riguarda, è ancora relegata ai palazzetti, dove possono riversare e ricevere il calore del pubblico in maniera più diretta possibile

Bellissima, sfacciatamente sexy e intrisa di un fascino paragonabile a quello di una pantera nera, Lzzy FN Hale sale sul palco ondeggiando su dei trampoli (non possono essere dei semplici tacchi!) e aggredisce subito con un ruggito.
Il suo, riconoscibile.
A differenza di altre frontwoman, lei ruggisce al pubblico interpretando le proprie canzoni con una potenza vocale incredibile.
Vibra possente la sua voce roca come solo altri due cantanti a mio avviso riescono – il paragone con gli immensi Dee Snider e Blackie Lawless non è fuori luogo.

Non si risparmia, non ha punti di debolezza, non rallenta, mai – anche quando chiede se è arrivato il momento di rallentare e poi, invece, sfodera ‘Mayhem‘.
Sfruttando in questo modo le proprie corde vocali, chiunque altro avrebbe perso la voce alla terza canzone, ma lei no: Lzzy FN Hale rimane un treno in corsa fino alla fine, prendendosi una pausa solo a metà concerto, dopo l’esecuzione della titletrack, ‘Vicious‘, per far sfogare il fratello in un degnissimo drum solo.

Hard Rock viscerale e sensuale, che fa letteralmente ribollire il sangue a chiunque ami la musica live.
Quando vorresti gridare sfacciatamente tutto il rumore che hai dentro e sfogare la tua voce per ribellarti alle costrizioni quotidiane, ecco che nella sua voce si trova il veicolo, la valvola di sfogo e la libertà di riuscire a rimanere senza fiato.
Un’ora e mezza meravigliosa, quella in compagnia degli Halestorm, circondati da un pubblico rovente.
Un concerto memorabile, perchè se fai hard rock non puoi non essere che così.
Una dimostrazione della granitica potenza della donna, come riconosciuto anche dalla numerosa presenza femminile: Lzzy FN Hale con la sua essenza è il riferiento di una femminilità seria, non civettuola e banale, ma che ha il rispetto di tutti perchè non le è regalato niente.
Dispiace che non sia stato suonato il nuovo singolo ‘Unconfortable‘, ma all’uscita non c’erano altro che facce soddisfatte e occhi pieni di un appagamento che ben difficilmente si riesce a trovare.


Foto © Massimo Tentori

 

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