La calda tromba dalle tonalità bop di Fabrizio Bosso incontra il dolce ed avvolgente pianoforte di Julian Oliver Mazzariello. Due fiori all’occhiello della scena del jazz italiano che intraprendono un dialogo virtuoso dalle dolci atmosfere malinconiche.

Una sintonia perfetta, un legame magico tra i due protagonisti del disco. Una bicicletta a due posti che va da sola per la città, inarrestabile, che si avventura tra pezzi nuovi, rivisitazioni di alcuni famosi standard jazz e due brillanti collaborazioni. Dalla struggente versione di You Don’t Know What Love Is di Gene de Paul e Don Raye in cui soprattutto la tromba del signor Bosso sembra esprimere un intenso tormento interiore a Gigi, storico brano di Fabio Concato in cui esplode la voce cristallina e leggermente strozzata dell’autore originale, dalla rilassante e delicata Goodness Gracious, spiritosa ed aggraziata composizione del Mazzariello, all’introspettivo rifacimento del classico intramontabile Roma nun fa’ la stupida stasera in cui regna sovrana Fiorella Mannoia, passando per il divertente ed allegro omaggio a Gershwin con Oh Lady Be Good oppure per la seducente e romantica Wide Green Eyes, traccia concepita da Fabrizio Bosso: Tandem viaggia completamente libero, portando il jazz ad un altro livello saldamente ancorato alla tradizione ma allo stesso tempo fresco ed energico.

Il pathos del cool jazz che si tinge di sfumature bebop. L’essenza del genere pura e semplice, non contaminata da sonorità esterne. Un disco curato maniacalmente, completo e limpido. I vari stati d’animo dell’uomo raccontati con le note. Una conversazione tra due strumenti che non presenta punti di stanchezza o di noia, ma che fila liscia dal primo brano all’ultimo.

Un tributo non solo al jazz in sé, ma proprio alla musica in quanto tale. Due grandi artisti per un unico ed eccellente risultato. Un abbraccio all’anima, lungo ed appassionato. Una coppia che convince a pieno.

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