Spiritual Front, in continua evoluzione

Pur conoscendo da anni gli Spiritual Front, e la loro proposta musicale del tutto personale, non avevo mai avuto l’occasione di vederli dal vivo.
Finalmente, dopo tanta attesa, ecco l’occasione che non ti aspetti: la band guidata dal mastermind Simone Salvatori ripropone per intero il loro classico del 2006, “Armageddon Gigolò”, all’Orion nella cornice Black Out.
Il disco in questione è stato, senza dubbio, l’apice creativo del gruppo romano, con la sua formula unica di folk e cavalcate di matrice morriconiana.

Quando sale sul palco Alessandro Tosi il pubblico sta ancora confluendo nel locale.
Dopo mezz’ora di una miscela di indie e rock in italiano, ecco il turno del Johnny Cash di San Paolo.
Ciuffo ribelle sulla fronte e chitarra acustica a tracolla ricordano il look del Man in Black, le luci si spengono ed ecco apparire sullo schermo dietro il palco le immagini immortali di “Mamma Roma” di Pasolini con la leggendaria Anna Magnani.
Gli Spirtual Front accendono i motori e conducono per mano il pubblico attraverso le note epiche di piccole perle del calibro di ‘The Shining Circle‘ o l’atmosferica ‘I Walk The Deadline‘, dove nel finale il pubblico segue in coro Simone nel lungo ritornello ipnotico.
Si prosegue con la romantica ‘Jesus Died in Las Vegas‘, che sfiora il registro di un certo southern goth rock, ultimamente tanto caro ad artisti del calibro di Manson e Jerry Cantrell.

Spiritual Front

Il successo della proposta della band è indubbiamente quella di aver anticipato i tempi, unendo in maniera impeccabile le orchestrazioni dal sapore tipicamente spaghetti western a delle trame dal retrogusto gothic.
Intuizione che ha reso così longeva la carriera della band, che oggi si può considerare un progetto solista a tutti gli effetti di Salvatori.
Il concerto prosegue placido, scorrendo sulle acque calme di ‘Cruisin’‘, altro pezzo da novanta del concerto.
Il pubblico apprezza ogni singola traccia proposta, finché si arriva alle battute finali dove Simone posa la chitarra acustica e inizia a suonare le percussioni, all’unisono con gli altri tre del gruppo, in un epilogo che ricorda le immagini militaresche dei primi Joy Division.
Simone ci ricorda che è in dirittura di arrivo la ristampa di “Armageddon Gigolò”, prima di lanciarsi in una riuscita cover degli Smiths, ‘There’s a Light That Never Goes Out‘ (la band spesso si cimenta nel repertorio di Morrisey).

Dopo un’ora abbondante di concerto usciamo sazi e appagati da una performance intensa e sentita.
Il tempo è volato tra le nenie suadenti degli Spiritual Front.
Adesso, però, siamo curiosi di ascoltare un nuovo album di inediti dalla band romana.

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Ciampino (RM), 01/04/2023
© Giulio Paravani / ONR

Alessandro Tosi

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