
“Sbandate” graffia l’anima e scuote le coscienze
“Sbandate”, teatro-concerto rock con Mimosa Campironi
Musica, memoria e ribellione nella prima nazionale dell’opera di Laila Ripoll
Roma 18 marzo 2025
La rassegna “Herencias – Scritture di memorie e identità” ha ospitato al Teatro Palladium la prima nazionale di “Sbandate”, della drammaturga spagnola Laila Ripoll, regia di Loredana Scaramella, con Mimosa Campironi nel ruolo di Paloma Martínez Cruz. L’opera si distingue per la sua forma innovativa di teatro-concerto rock, in cui la potenza della messa in scena si fonde con una colonna sonora dal vivo capace di amplificare l’emozione e il significato della narrazione.
Il dramma è ispirato a fatti realmente accaduti e segue la tormentata storia di Paloma. Adolescente in fuga dalla violenza domestica, dopo l’arresto si ritrova in una Casa di Correzione spagnola. La vicenda personale della protagonista diventa lo specchio di una società ancora segnata dall’eredità di un regime oppressivo, raccontando la condizione femminile nella Spagna post-franchista degli anni ’80.
Ma Paloma non è solo una vittima. Torna dal passato per raccontare, cantare, protestare, ballare, gridare e suonare, proprio come le star del palcoscenico musicale di quegli anni. La sua voce risuona con forza mentre, alle sue spalle, un teatro d’ombre si anima di silhouettes infantili, evocando sogni e speranze che si scontrano con la feroce realtà. Dal suo immaginario ancora vivo di desideri e aspettative, viene trascinata in luoghi di punizione dove le passioni si spengono e persino la gioia della maternità viene negata. Eppure, il suo racconto di ragazza morta vibra di euforia e di lotta, gridando il desiderio di una vita piena.
Mimosa Campironi offre un’interpretazione magistrale, di grande intensità, incarnando la protagonista con autenticità e forza. La sua drammaturgia musicale, unita alle percussioni dal vivo di Alessandro Duccio Luccioli, diventa grido. Amplifica la sofferenza, la ribellione e la speranza, trasformandosi in un motore narrativo che trascina lo spettatore in un vortice emotivo. I brani sono di artisti e gruppi in voga nella Spagna anni ’80 della movida (Janis Joplin, Patti Smith, Bob Dylan, ecc.). Durante lo spettacolo, la protagonista canta alcuni di questi pezzi, in particolare, un frammento di ‘Gloria‘ di Patti Smith, per sfogare la rabbia e denunciare l’impotenza sua e delle altre internate. «Jesus died for somebody’s sins, but not mine», ripete in modo ossessivo.

Le suggestioni visive curate da Giulia Oddi e Mattia Ranaldo evocano un universo in bilico tra sogno e incubo. La regia di Loredana Scaramella orchestra ogni elemento con precisione e cura, creando un affresco potente e crudele, che cattura e non lascia scampo.
“Sbandate” è uno spettacolo che brucia sotto la pelle, che scuote e costringe a guardare in faccia le ingiustizie e a riflettere sulle dinamiche di oppressione e lotta per l’emancipazione femminile. La fusione tra musica e parola diventa il cuore pulsante della narrazione, trasformando lo spettacolo in un’esperienza impossibile da dimenticare.
Lo spettacolo si inserisce nella rassegna “Herencias – scritture di memoria e identità”, progetto curato da Simone Trecca e organizzato dal Dipartimento di Lingue Letterature e Culture Straniere dell’Università Roma Tre e Fondazione Teatro Palladium, in collaborazione con l’Accademia di Spagna, che esplora la memoria collettiva attraverso la letteratura e il teatro.