
Mirkoeilcane, attraversando i labrinti dell’anima
Mirkoeilcane torna live all’Auditorium Parco della Musica di Roma
Il cantautore si è esibito in un racconto intimo e straordinariamente profondo
Roma, 24 marzo 2025
Mirkoeilcane, cantautore romano classe ’86, è uno di quegli artisti rari che, senza clamore, riescono a sfumare la linea tra il popolare e il profondo, tra la narrazione quotidiana e l’introspezione poetica. La sua musica è una lacerante riflessione sull’esistenza, un intreccio tra l’ironia e la malinconia, un ritratto dolceamaro della vita, con i suoi paradossi e le sue contraddizioni.
Il successo di Mirkoeilcane
Con tre album all’attivo e una serie di riconoscimenti prestigiosi Mirkoeilcane si è imposto come uno degli autori più raffinati e autentici della musica attuale italiana. Il suo ultimo album, “La musica contemporanea mi butta giù,” è un ulteriore manifesto della sua capacità di usare la parola come strumento di rivelazione, un mezzo che scava nell’intimo e nell’universale con una precisione fuori dall’ordinario.
I suoi concerti sono esperienze intime e altamente emotive, in cui la musica si fonde perfettamente con la narrazione. Con delicatezza e sarcasmo affronta i temi della vita quotidiana e le sfide della società contemporanea, arricchendo ogni brano con un sorriso amaro e con una raffinatezza che ne esalta le sfumature. Ogni canzone è un piccolo frammento dipinto, che racconta le storie di tutti, una finestra aperta sull’anima, dove i temi della solitudine, della speranza e della disillusione trovano la loro voce più autentica.

Il concerto all’Auditorium: la purezza del suono
La serata all’Auditorium Parco della Musica di Roma, in una cornice spoglia e senza orpelli, ha esaltato proprio questa essenza: un palco rasoterra, pochi strumenti e un’illuminazione semplice hanno messo in risalto la sostanza, la forza della musica, la purezza del suono. Insieme ai suoi compagni di lunga data – Domenico Satomi Labanca alle tastiere, Alessandro Duccio Luccioli alla batteria, Francesco Luzzio al basso – Mirkoeilcane ha restituito al pubblico il senso di una musica che non ha bisogno di effetti per emozionare.
La risposta del pubblico è stata infatti immediata e affettuosa: hanno applaudito e cantato ogni canzone, da quelle dell’ultimo album alle più datate del suo repertorio, manifestando l’affetto e il legame profondo che legano l’artista e i suoi ascoltatori.
La scrittura di Mirko è fatta di immagini nitide e parole che non lasciano nulla al caso. Con il suo sorriso timido e l’imbarazzo che traspare, la sua sensibilità fuori dal comune emerge con grande generosità e, nonostante le amarezze della vita, la sua è una musica che accoglie, che racconta e che consola. E spesso, diverte.
Oltre a essere un musicista di grande talento, come ha dimostrato magistralmente alla chitarra durante il live, è un narratore che gioca con le parole come piccoli mattoni con cui costruire storie vive, incastrandole su melodie che alternano freschezza e malinconia, restando costantemente gradevoli e comunicative.
Lorenzo Santangelo: una connessione di qualità
La serata, ha visto come apertura l’esibizione di Lorenzo Santangelo, altro cantautore pluripremiato con cui Mirko condivide la passione per la scrittura e per la musica di qualità. Un viaggio all’insegna dell’emozione e dei contenuti, vissuta con la schietta semplicità di una piacevole serata tra amici.

Una setlist iconica
‘So cantautore’ è il brano con cui Mirko ha preso posto sul palco, cantando le sfide di chi sceglie di perseguire la propria strada nonostante le difficoltà, senza piegarsi ai dettami della società e dei suoi schemi rigidi. La sua ‘Profili (a)sociali’ ha invece intrapreso un’analisi ironica e lucida dei paradossi dei giovani romani e di tutta la società italiana, mentre ‘Non mi ricordo più’, con il suo tocco di ironia e di falso cinismo, è diventata ormai un inno liberatorio alla fine di una relazione,.
E poi ‘Circa una storia’, uno dei suoi brani più evocativi, che dissolve il confine tra poesia e musica, con le sue immagini struggenti che si dipingono nella mente dell’ascoltatore, creando suggestioni in cui perdersi.
Il momento più atteso è stato l’ascolto in anteprima di ‘Toro’, il brano inedito annunciato sui social, che ha sollevato grande curiosità e attenzione. Pur mantenendo il marchio di fabbrica di Mirkoeilcane, ha lasciato intravedere una sonorità pop più immediata, mantenendo però l’aspetto introspettivo e corrosivo. Un pezzo che racchiude il suo solito spirito ironico e riflessivo, e che lascia presagire un futuro pieno di nuovi progetti.
E’ stata poi la volta di ‘Stiamo tutti bene’, la canzone che lo ha consacrato, e che è stato uno dei pezzi più intensi della serata, suscitando un’emozione viscerale nel pubblico. Con straordinaria misura, il brano racconta il dramma dei migranti, in un crescendo di emozioni con epilogo tragico. A colpirci, e affondarci, sono lo sguardo del protagonista, l’ironia amara e la delicatezza innocente del ragazzino espressa con parole allineate in modo attento, ingenuo e fatale.

Nel corso del concerto, la sua musica ha preso le forme più svariate: in ‘Da qui ‘ha offerto una dedica straziante a Roma, forse il ritratto più bello e poetico della capitale, che con le sue contraddizioni riesce a catturare l’anima della città; mentre ‘Whisky per favore’, con il suo tono di altri tempi, ha reso palpabile l’impasse emotiva di chi è bloccato nell’incomunicabilità con l’altro. Con ‘In equilibrio,’ Mirk ha dato invece prova della sua straordinaria capacità di interpretare il femminile, restituendo in modo credibile e sincero la fragilità e la forza della voce narrante.
‘Francesca e basta’ e ‘Povera me’, due potenziali hit nate durante la pandemia, non hanno ottenuto la visibilità che avrebbero meritato, ma ci hanno regalato uno dei momenti più divertenti della serata.
Chi è riuscito a trattenere la commozione in ‘Stiamo tutti bene’ non è sicuramente riuscito ad arginare i dotti lacrimali durante l’esibizione di ‘Caro amico ti scrivo’, cantata con voce spezzata da Mirko, ormai solo sul palco con la sua chitarra. Un altro grande esempio di poesia in musica che in modo delicato e struggente riesce a evocare la mancanza di una persona scomparsa.
Anche se ogni canzone è un mondo a sé, insieme formano un grande affresco della condizione umana. La musica di Mirkoeilcane è autentica e genuina, e il suo approccio alla scrittura riflette una profondità rara, in grado di rivelare in poche parole l’essenza di una realtà universale. l’unione di malinconia e ironia tagliente, l’uso straordinario delle parole, le capacità musicali e la semplicità del personaggio, creano un mix irresistibile, che colpisce dritto al cuore.
E così, tra una risata e una lacrima, tra una nota di chitarra e una melodia sospesa, il concerto di Mirko ha dato un’ulteriore dimostrazione del suo eccezionale talento: non solo nel fare musica, ma nell’offrire, con generosità, la propria visione del mondo. La canzone, come la poesia, non è solo un mezzo per esprimere un’emozione, ma è il linguaggio con cui dare forma all’invisibile, per farlo sentire, e renderlo tangibile.
Il ritratto che ci offre della vita, anche nei suoi aspetti più bui, riesce a tingerla di una bellezza profonda e immutabile che rende più sopportabili e belle anche le difficoltà. Il suo sguardo lucido e autentico sul mondo, la sua scrittura, la sua voce, e la sua capacità di raccontare, con sincerità e naturalezza, sono ciò che lo rendono un artista fuori dall’ordìinario, che merita di essere ascoltato da un pubblico sempre più ampio.
Attenzione agli effetti collaterali: ascoltare Mirkoeilcane può creare dipendenza.