Jolie Holland e Andrea Van Cleef, il Texas sulle rive del Naviglio

Nonostante abbia tagliato il traguardo del suo primo mese di vita, questa primavera continua ad indispettirci con il suo andamento schizofrenico, alternando belle giornate a domeniche come questa, fredda e bagnata come una qualsiasi domenica d’ottobre, ma fuori tempo massimo. Azzerando, nel processo, qualsiasi velleità di fare qualcosa di diverso dall’abbandonarsi all’ozio casalingo. 
Ma siamo a Milano, e a Milano qualcosa da fare si trova sempre, serve solo un minimo di motivazione.
E se quel qualcosa prevede di raggiungere un locale ed ascoltare della buona musica dal vivo, la motivazione te la fai venire in tempo zero. 

La meta di questa sera è il delizioso Teatro Linguaggicreativi, di cui vi abbiamo già parlato qualche mese fa, in occasione del concerto di THE MON, il progetto solista di Urlo degli Ufomammut.
Il grazioso teatro in zona Navigli è una meta poco consueta per la musica live, non appartiene al circuito abituale dei concerti rock.
Ma notiamo con piacere che, in aggiunta al nutrito calendario di eventi teatrali, nel cartellone del Linguaggicreativi trovano sempre più frequentemente spazio eventi musicali dal carattere fortemente underground e scuramente di nicchia, ma sul cui spessore artistico è davvero difficile questionare.


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In questa piovosa domenica sera il teatro ospita Jolie Holland, cantautrice americana che da Houston, Texas, porta in riva al Naviglio la sua soave vocalità che ben si sposa con il particolare mélange di rock, folk e blues di cui è intriso il suo percorso artistico. Ma andiamo con ordine, perché ogni buon concerto deve prevedere uno special guest, ed in questa serata il ruolo di ospite speciale spetta ad una vecchia conoscenza, il buon Andrea Van Cleef.
Il chitarrista/cantautore bresciano, particolarmente noto nell’ambiente psych/stoner in virtù della sua militanza negli Humulus, con cui ha inciso due album e che ha recentemente lasciato per dedicarsi in toto alla carriera solista, si presenta sul palco in veste acustica per presentare, tra gli altri, alcuni brani del suo nuovo album. Uscito poco più di un paio di settimane fa, “Horse Latitudes” è un disco davvero speciale che affonda le sue radici in Texas, dove è stato parzialmente registrato, e che rende pienamente giustizia alle sonorità southern-gothic a cui Andrea ci ha abituati.

Andrea Van Cleef

Se chiedessimo all’intelligenza artificiale di creare dei brani ispirati a Johnny Cash e a Mark Lanegan buttandoci dentro anche un po’ di murder ballads, probabilmente il risultato non suonerebbe troppo distante da quanto possiamo ascoltare su questo disco. Il tempo a disposizione non è moltissimo, ma sufficiente per farci assaggiare un po’ di “Horse Latitudes” con ‘Arrows’, ‘The Longest Song’ e ‘Come Home’.  Non manca un tuffo nel passato, con un richiamo a “Sundog”, il suo debutto in solitaria, da cui viene presentata ‘The Day You Tried To Kill Me’, senza peraltro trascurare l’ottimo “Tropic Of Nowhere”, da cui Andrea ci propone la sempreverde ‘Wrong Side Of A Gun’ (originariamente un duetto con Patricia Vonne, cantante e attrice nonché sorella del regista Robert Rodriguez) e ‘The Highest Score’. 
Il duplice impegno in veste solista e in qualità di membro degli Humulus non gli avevano impedito di dare alla luce il progetto “Safari Station”, in coppia con Diego Potron, che viene ricordato questa sera con una bella versione acustica di ‘Hide Your Love Away’.
Che altro dire? Il Van Cleef dal vivo è sempre una sicurezza, ed anche questa sera non si è smentito, ma i nuovi brani, pur rendendo bene anche in acustico, meritano di prendere vita in elettrico, e con tutta la band al seguito.
Abbiamo avuto modo di vederlo in quella configurazione in occasione del release party di “Horse Latitude” al Bloom di Mezzago: se dovesse passare dalle vostre parti, non esitate ed andate a vederlo, non ve ne pentirete.

Pochi minuti sono sufficienti per sgombrare il palco dalla strumentazione di Andrea Van Cleef per far posto a quella della protagonista di questa sera.
Jolie Holland si presenta sul palco indossando una mascherina perché, come spiegherà lei stessa non appena presa posizione, è incappata in una brutta influenza e non vuole impestare i suoi compagni di viaggio.
In effetti la Holland non è sola sul palco, al suo fianco si siede infatti il chitarrista di origine danese Anders Pedersen, già chitarrista di Howe Gelb e dei suoi Giant Sand. Nel corso dello show farà poi la sua comparsa anche Mike Coykendall, il fonico del gruppo che, armato di tamburello, fornirà in diverse occasioni il suo contributo ai cori. L’altra presenza che si paleserà sul palco a show inoltrato è quella di Mark McKowsky, il cantautore irlandese che in pressoché tutte le altre date del tour europeo della Holland, ne ha aperto gli spettacoli.

Jolie Holland

Jolie Holland sta promuovendo il suo nuovo album, l’ottavo di una carriera che l’ha vista muovere i primi passi nel mondo della musica non nel natio Texas ma in Canada, a Vancouver, dove ha fondato la band folk The Be Good Tanyas con cui registro un disco che uscì quando lei aveva già abbandonato il gruppo per tornare a casa e dedicarsi alla carriera solista, per un percorso artistico che l’ha vista incrociare lungo la strada un tal Tom Waits con cui ha condiviso la casa discografica, la ANTI-, e che di Jolie si è sempre dichiarato grande fan. “Haunted Mountains” è uscito a ottobre dello scorso anno, ed è un album che nasce dalla stretta collaborazione instauratasi tra la Holland e Buck Meek dei Big Thief. Diversi, infatti, i brani scritti a quattro mani, tra cui la title-track, un brano che ha talmente soddisfatto Meek da includerne una propria versione anche nel suo nuovo album, anch’esso intitolato “Haunted Mountain” e che ospita diversi brani scritti con la cantautrice di Houston.

Musicalmente parlando, Jolie Holland si muove tra folk, blues ed alternative.
Impressionare un personaggio come Tom Waits non è certo impresa da tutti i giorni, ed in effetti non è difficile scovare qua e là nella produzione solista della nostra Jolie riferimenti neanche troppo malcelati al poeta maledetto. Il concerto di questa sera è stato un poco condizionato dalle non perfette condizioni di salute della Holland, che comunque ci ha intrattenuta per un’oretta con un set soffuso, che si è sposato alla perfezione con l’ambientazione intima del Teatro Linguaggicreativi.
Tra gli highlight della serata, citiamo senza dubbio ‘Old Fashioned Morphine’, un vecchio brano da “Escondida”, il suo disco targato 2004, ‘On an On’ dal precedente “Wine Dark Sea” e ovviamente l’immancabile ‘Haunted Mountain’.

Ringraziamo il Teatro Linguaggicreativi per la professionalità e la cordialità dimostrata, ma soprattutto per aver creato una location alternativa, che fa della qualità il suo punto di forza e la sua principale attrattiva.

Milano, 21 aprile 2024

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© Maria Luisa Spagnuolo

Jolie Holland

Andrea Van Cleef

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