CCCP Fedeli Alla Linea live a Roma: “Epica, Etica, Etnica e Pathos”, una grande festa

La serata del 27 Novembre 2015 all’Auditorium Parco della Musica di Roma è stata una grande festa con protagonista “Epica, Etica, Etnica e Pathos”, album storico dei CCCP Fedeli Alla Linea.
Fu il loro quarto disco pubblicato nel 1990 segnando poi la definitiva rottura della band: non fu mai suonato dal vivo per intero, come invece è stato deciso organizzando questa super serata celebrativa.

A fare da cornice al racconto in musica di questa storia è il Roma Europa Festival, che per 76 giorni porta in 48 appuntamenti nella Capitale eventi dedicati alla musica, al teatro e alla danza.

In una Sala Sinopoli gremita, tanti sono gli artisti che hanno contribuito a rappresentare sotto una nuovissima veste quello che i CCCP definirono come «Tutto lo sporco degli anni ’90 con la tecnologia degli anni ’70».
Un album che Massimo Zamboni ha ricordato esser stato registrato a Villa Pirondini, sottolineando poi anche l’importanza delle foto (di copertina e non solo) di Luigi Ghirri, scattate proprio in quella casa di campagna che ospitò la band per tre mesi.
In questo live all’Auditorium Parco della Musica, ognuno dei cantanti ha potuto usufruire del supporto di una band composta da veri mostri sacri della musica alternativa italiana: stiamo parlando di musicisti del calibro di Gianni Maroccolo, Massimo Zamboni, Francesco Magnelli e Giorgio Canali, che da anni hanno dato vita a varie “tribute band” dei loro ex gruppi, CCCP e CSI – tutto ciò non in senso prettamente nostalgico, ma con un sentimento di resistenza poetica e musicale che superi lo stato minoritario che affronta oggi molta della musica alternativa italiana.
Aprendo questo live, di cui sono stati subito preannunciati i 90 minuti di durata, il primo a prestare la voce a questo punk melodico (da sempre collegato a quella del supremo assente Giovanni Lindo Ferretti), è stato Dario Brunori (Brunori Sas) subito seguito ed affiancato da Max Collini (Offlaga Disco Pax), per esibirsi su ‘Aghia Sophia’ in un’atmosfera soffusa e divertita.
A seguirli è stata una delle due voci femminili che hanno caratterizzato la serata, Ginevra Di Marco, con la spiritualità di ‘Paxo de Jerusalem’, lasciando poi il palco alla strumentale ‘Sofia‘ ed a ‘Campestre‘, cantata a squarciagola da Vasco Brondi de Le Luci della Centrale Elettrica.
Sono Giorgio Canali e Danilo Fatur, il memorabile “ballerino” dei CSI a cantare ‘Narko$‘, con il suo tono quasi jazz che si snoda sulle note di ‘Baby Blue’.
La straordinaria ‘Depressione Caspica’ è stata lasciata (fatecelo dire, purtroppo) a tre dei ragazzi de Lo Stato Sociale, che con tre voci hanno dato la loro umile versione di una delle più belle canzoni dei CCCP.
In occasione della festa’ ci ha donato un nuovo momento strumentale per dare poi spazio al momento forse clou di questa grande festa: la cover di ‘Amandoti‘, cantata da Andrea Appino degli Zen Circus.
Silenzio assoluto in sala per la voce di Appino e la fisarmonica di Antonio Aiazzi.
È di nuovo il turno de Lo Stato Sociale, che con il supporto di un po’ di elettronica si è cimentato ne ‘L’andazzo generale’.
L’ultima parte del live ha visto l’entrata in scena di Francesco Di Bella (24 Grana) e Angela Baraldi, poi raggiunta da Ginevra di Marco per dedicare allo scomparso Ringo De Palma la splendida ‘Annarella‘, con il proprio cantare alla vita ed alla sua fragilità ed importanza.
È bis con ‘Emilia Paranoica‘ e ‘Spara Jurji’, pezzi catartici, capaci di far alzare tutto il pubblico in piedi per scatenarsi, finalmente, sulla storia del punk italiano, con la sua Epica, la sua Etica, l’Etnica ed il suo, fortissimo, Pathos.

 

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Leslie Fadlon

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Cerco la bellezza ovunque, come Cristiano Godano insegna. Sono un'amante del rock'n'roll e credo fermamente che un giorno senza musica non sia degno di essere vissuto. In love with Afterhours and many more.

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