Speciale #5 Premio Buscaglione 2016

Il Premio Buscaglione è un concorso a cadenza biennale dedicato alla figura artistica di Fred Buscaglione, e nelle prime tre edizioni si è affermato quale una delle più interessanti manifestazioni italiane di canzone d’autore.
Tornato anche quest’anno, molti sono gli artisti che si sono iscritti per poter partecipare ma solo in 10 hanno passato il turno della semifinale:

Albedo, Blindur,
Calvino, Dagomago,
Fiorino, Giorgieness,
La Municipàl , Le Mura,
Lo Straniero (voto popolare) e Seo

In cinque speciali appuntamenti vogliamo proporre ai lettori un approfondimento nel quale, a due a due, andremo insieme alla scoperta di chi ha passato lo scoglio delle selezioni: brevi interviste, volutamente con le stesse domande, per conoscere meglio chi sono coloro ad un passo dalla finale e dalla vincita dell’edizione 2016 del Premio Buscaglione.


Giorginess

GiorginessGiorgieness è il progetto della cantante e chitarrista Giorgia D’Eraclea, accompagnata dal polistrumentista Andrea De Poi.
Nato nel 2011, riscuote da subito un grande interesse, che la porta a condividere il palco con alcuni importanti artisti del panorama indipendente italiano, come Tre Allegri Ragazzi Morti, Morgan, Il Pan Del Diavolo, Fast Animals & Slow Kids e Paletti.

Che cosa significa per te il Premio Buscaglione?

Penso sia un riconoscimento all’impegno che ogni artista mette nel suo lavoro, come ogni premio di questo tipo, in ricordo di un artista che ha dato tanto.

Cosa ti ha spinto alla candidatura per questo Premio?

Ci siamo voluti mettere in gioco: la competizione è lontana da noi quindi credo sia solo questo, avere l’occasione di farci conoscere e capire un po’ a che punto siamo come band.

Il Premio Buscaglione è un concorso che premia la musica emergente: in quanto tale, parteciperesti mai ad un talent show?

Mi hanno fatto la stessa domanda in un intervista per IoDonna.it e la risposta è un po’ sempre quella: non penso che la via del talent sia quella giusta, quantomeno per me, per noi.
Mettere ai voti la musica non è producente, si perdono di vista troppe cose e i meccanismi che ci stanno dietro sono così lontani da me che non mi ci vedrei in un contesto del genere.
Non è una gara, non c’è un modo giusto.
In studio durante le registrazioni, come penso sia normale, ci sono stati molti momenti tesi in cui idee diverse e difese a spada tratta hanno riempito l’aria dello studio.
E allora Luca, il nostro batterista, ha attaccato un cartello in sala regia con scritto: «Nella musica non c’è torto o ragione».
Ecco, è così, dovrebbe essere la gente a decidere cosa funziona e cosa no, cosa gli arriva e cosa no.
Non vedo il Premio Buscaglione come un talent, non penso siano questi i presupposti: è una giuria diversa, con uno spirito spero costruttivo e non distruttivo che è quello in cui la musica emergente trova terreno secondo me.
(Vogliamo precisare che nessuno di noi ha mai voluto paragonare o sostenere che il Premio Buscaglione fosse come un talent show, n.d.r.)

La figura di Fred Buscaglione cosa può insegnare ai musicisti moderni?

Che si può parlare di temi seri, importanti e profondi con un linguaggio leggero e ironico, senza prendersi mai troppo sul serio.

Il sogno nel cassetto che ancora non hai realizzato.

Avere il calendario dei prossimi tre mesi (o tre anni) così zeppo di concerti che non avrò nemmeno tempo di dire a mia madre che sono viva.


Le Mura

Le MuraLe Mura si formano a Roma nel 2010 e si producono nel 2011 l’ep “Tutto è Oltre”.
Iniziano a farsi notare esibendosi nei principali club della scena underground capitolina, finché nel 2013 pubblicano il loro primo ep ufficiale “Ah!Ah!”.
Di recente hanno inciso anche il loro primo brano in inglese, ‘Sex Is Law‘, per la colonna sonora della pellicola “Il Ministro”, commedia noir diretta da Giorgio Amato con Gianmarco Tognazzi, Fortunato Cerlino, Edoardo Pesce ed Alessia Barela.

Che cosa significa per voi il Premio Buscaglione?

Per noi significa prendere il treno, attaccare lo strumento, farvi conoscere quello che facciamo e vagare allegri per Torino.

Cosa vi ha spinto alla candidatura per questo Premio?

Ci fu un’apparizione, un vecchio saggio ubriacone ci indicò la via.

Il Premio Buscaglione è un concorso che premia la musica emergente: in quanto tale, parteciperesti mai ad un talent show?

Sì,certo.
È tutto un talent show, non è che possiamo evitarlo: l’Occidente è un grandissimo talent show.
Qualcuno viene pagato bene, la maggior parte no.

La figura di Fred Buscaglione cosa può insegnare ai musicisti moderni?

Fred ci ha aperto delle porte,è stato fondamentale.
Per noi reduci del rock’n’roll fu uno spasso totale, un incontro potentissimo, liberatorio.
Grazie a lui ti puoi scrollare di dosso un sacco di zavorra inutile.
Fred utilizzava benissimo quel personaggio per andare oltre e probabilmente il modo migliore di portare la vita sul palco è dimenticarsi di sé.
La musica di Fred si muove libera intorno al brano senza ego,senza pretese,pura e dura.
Era un approccio profondamente rock’n’roll.
Non so cosa può insegnare ai musicisti moderni, ma questo è quello che ha insegnato a noi.

Il sogno nel cassetto che ancora non hai realizzato.

Vorrei avere 15 figli.

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