Bruise Gretel – Earthquake


“Earthquake” è il debut album delle Bruise Gretel, una band tutta al femminile di Livorno: dieci brani dalle linee deliziosamente grunge, allo stesso tempo delicati e orecchiabili. Il disco, uscito il 2 maggio 2106 e prodotto da Inconsapevole Records, promette di essere un importante trampolino di lancio per il gruppo, al quale ha già permesso di portare a casa un risultato importante: il singolo ‘Domesticated Platypus’  ha vinto di recente il premio come Best Song ai Livorno Music Awards 2016.

“Eearhtquake” presenta sonorità tipicamente grunge ma senza osare molto: chitarre dal suono cupo e profondo eseguono riff forse già sentiti da qualche parte, linee di basso persistenti anche se non particolarmente originali non promettono grandi variazioni all’interno dei brani. Per quanto riguarda invece la sezione ritmica la batteria fa tutto sommato un buon lavoro, imprimendo un’energia folgorante alla maggioranza dei pezzi. Evidenti sono le influenze della scena punk e grunge: si parte dai classici Nirvana, la cui importanza per la formazione musicale della band è evidente in canzoni come ‘Paris’, per arrivare a pezzi come ‘Under My Boots’, il cui attacco ricorda senza dubbio i bassi, la struttura e l’impatto dei Queens of the Stone Age.

Le toscane Bruise Gretel però non sono soltanto questo: hanno anche una spiccata sensibilità e capacità di creare melodie orecchiabili, motivetti più vicini al pop-punk, mescolandoli alla loro consueta energia. Ne sono un chiaro esempio pezzi come ‘All the Pretty (Pretty) Things’ e la stessa ‘Letter to an Ex Best Friend’, dalle sonorità più brillanti e accattivanti per un pubblico vasto.

Nonostante una originalità forse solo discreta, l’energia sincera e senza fronzoli delle Bruise Gretel, dal sapore tutto statunitense, è frutto di un lavoro intenso che in “Eearhtquake” si concretizza, grazie a una produzione molto attenta. Può sembrare scorretto o superfluo dire che questo risultato ci stupisce doppiamente essendo stato raggiunto da sole donne. La retorica politicaly correct della parità dei sessi in campo musicale rischia di essere spesso sconfitta dai fatti, che dimostrano una supremazia numerica schiacciante di gruppi esclusivamente maschili o quasi. Le Bruise Gretel smentiscono questo pregiudizio nell’unico modo in cui ha senso farlo: accendendo gli amplificatori e pettinando tutti con un sound che non ha niente da invidiare ai colleghi uomini. “Earthquake” fa pregustare un live che promette molto bene.

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