“The Roaring Forty | 1983 – 2023” celebra la carriera del musicista inglese, probabilmente, più politicamente impegnato

La raccolta su Billy Bragg è uscita via Cooking Vinyl-Egea Music–The Orchard

Se provate, infatti, a chiedere a chiunque un nome di un musicista di terra d’Albione che abbia associato il suo nome a battaglie di tipo sociale e politico, l’unico nome che viene fuori è sempre lo stesso: Billy Bragg. Come afferma anche lo scrittore del Guardian Dorian Lynskey, Bragg è di sicuro il cantante di protesta più importante della musica britannica.
Ma nella quarantennale carriera del ragazzo dell’Essex non c’è solo la canzone di protesta: Bragg infatti ha saputo attraversare gli anni e le mode musicali restando sempre coerente con sé stesso.
Dal Punk Rock alla canzone Folk, la sua musica ha sempre saputo ruotare intorno a quella che in fondo era la sua visione del mondo.
Un posto non pacificato in cui le canzoni potevano fare la loro parte, e quando non bastavano le canzoni cominciava l’uomo e l’artista oltre che il personaggio pubblico.

«It seems like just the other day that I was handing John Peel a mushroom biryani and asking him to play my first record. The music business has changed dramatically since then, but my belief in the power of the song is undimmed»
– Billy Bragg

“The Roaring Forty” potrebbe sembrare un’operazione commerciale, di quelle che spesso si ritrovano nella carriera di un artista in una fase di flessione.
O meglio, in un momento in cui si vuole monetizzare al massimo il nome di un artista.
Questa raccolta invece rimette insieme una serie di tasselli di un racconto che attraversando quattro decadi molto diverse tra loro rischiava di far scivolare un nome importante della musica inglese ed internazionale in un angolo che non gli compete.

La collezione contiene la straordinaria e duratura eredità musicale di un cantautore molto amato ed attivista di principio.
Il box set è disponibile in tre diversi formati: vinile arancione limited edition con 13 inediti; una raccolta di 3 vinili edizione deluxe con 40 brani, su 3 tonalità di verde + 2 cd di 40 brani con booklet di 16 pagine; 14 cd con oltre 300 brani e booklet di 64 pagine.

Bragg ha saputo trascendere la sua epoca, e questa pubblicazione ci svela il perché.
Ha saputo gradualmente modificare il suo sound fino a quando nel 1988 con “Workers Playtime” si è esibito con una band al completo.
I suoi testi spesso rischiano di mettere in ombra le sue doti di musicista ed il suo eclettismo musicale, ma se si ascoltano con attenzione la sue produzioni più gestibili si rimane colpiti da quanto melodicamente forte e variegata suoni la sua produzione.
Il country rock sgangherato registrato con i Wilco (suoi partner nel progetto “Mermaid Avenue”, che li ha visti completare le canzoni lasciate dal compianto Woody Guthrie) si affianca a una versione dell’Internazionale assistita da una banda di ottoni; le inflessioni southern soul guidate dalle tastiere si affiancano a un jangle meditabondo alla Smiths.

È anche riuscito nella rara e assolutamente non scontata impresa di invecchiare bene insieme con il suo pubblico.
È sarcastico ed autoironico quando scrive delle relazioni a lungo termine e sulla vita domestica in ‘Handyman Blues‘ («Mi ci vuole mezz’ora per cambiare una miccia»), onesto sul sentirsi sempre più disorientato dal mondo moderno e aggrappato a posizioni «comode come una poltrona» in ‘Mid-Century Modern‘ del 2021.
L’onestà si ricerca soprattutto nel non volersi ringiovanire a tutti i costi ma accettare il tempo che passa come quando si ritrova a chiedersi se «potrebbe essere d’aiuto se mi allontanassi», ma ovviamente non lo farà.
Questi ruggenti quarant’anni, infatti, fanno sembrare questa decisione qualcosa che vale la pena rimandare ancora per un po’.