Baustelle – Roma Live!

Roma Live!“, pubblicato il 13 novembre è l’album con cui i Baustelle fanno nuovamente capolino nei negozi di dischi.
Registrato tra il 2013 e il 2014, durante i concerti per il tour di presentazione successivo a ”Fantasma” e tenutisi nella Capitale tra Auditorium Parco della Musica ed Ex Mattatoio di Testaccio, il disco si presenta come una raccolta dei brani più belli e più famosi della band, cui si vanno ad affiancare un paio di cover.

A detta dei Baustelle, Roma è stata scelta «perché a quanto è risultato dal complesso delle registrazioni avvenute attraverso tutte le tappe del tour, quelle della città eterna appaiono come le migliori a livello qualitativo, grazie anche a quel battito di mani unico e tecnicamente gradevolissimo dei Romani», sostiene Bianconi.
Assieme a Rachele Bastreghi e Claudio Brasini, Francesco Bianconi ha apertamente definito i Baustelle come «veri amanti dell’Urbe, che si è sempre dimostrata capace di essere cantata anche da coloro che nella stessa non vivono. Una città sempre in grado di regalare un sorriso ai propri visitatori, dei quali la prima tra tutti è la dolce Bastreghi», concetto espresso e ribadito anche durante la presentazione in uno showcase alla Feltrinelli di Via Appia proprio a Roma.
A distinguere questo nuovo prodotto del trio di Montepulciano d’Abruzzo è anche la copertina, che diversamente dai tanti cd e dvd live non mostra la band sul palco con il pubblico adorante in rilievo, ma sfoggia una serie di artworks targate Malleus, che ha rappresentato delle spettatrici un po’ hippie in un caldo sfondo colmo di fiori e di piante e, nel booklet all’interno, dei meravigliosi e variopinti disegni con a tema un misto tra Colosseo e il Gazometro, posto anche sul retro come scenario del ritratto dei nostri eroi, i Baustelle.
Ma passiamo alla cosa più importante, la musica.

Quattordici sono i brani che compongono ”Roma Live!” e quattordici sono quindi i frame ritagliati da i tre concerti che ne sono fonte, caratterizzate  da ambientazioni e contesti difformi: uno avvenuto con il supporto di un quartetto d’archi, un altro affiancato da una sezione fiati ed il terzo con i Baustelle accompagnati da quaranta elementi, componenti di una vera e propria orchestra sinfonica.
Apre l’album una delle canzoni baustelliane più dolcemente bohemienne: ‘La guerra è finita‘, tratto da ”La Malavita” del 2005, nella quale tra gli odori dell’adolescenza e i suoi disagi spicca la forza che scaturisce dalla resistenza  al male e dalla voglia di vivere conseguente ad un periodo buio come quello di un conflitto armato. La segue ‘La moda del lento con il suo testo straordinariamente attuale che ricorda come ”Essere depressi oggi, provoca troppi dibattiti – Essere perduti oggi, dura solo pochi attimi”.
La prima cover che incontriamo è ‘A lady of a certain age‘ dei Divine Comedy, che per l’occasione è stata tradotta e trasformata in ‘Signora ricca di una certa età, mantenendone inalterato il senso di un’eterna e dolorosa malinconia per una giovinezza dalla quale non ci si vorrebbe mai allontanare. Tratte entrambe da ”La moda del lento”, ‘En’, con la sua lode alla bellezza estetica forma un sensuale ed elegante cerchio che si chiude e si collega alla classe de ‘La canzone di Alain Delon’, legata invece al rimorso capace di far sbiadire la tenerezza di determinati ricordi.
Viene lasciata strada aperta ad un’atmosfera più delicata e sognante con il duetto delle due voci di Francesco e Rachele, ne ‘La canzone del parco’ e il dilaniante ritornello che recita ”Se mi ami ora, domani è lontano”, nella contemplazione della fragilità irrimediabile degli esseri umani.
E se è vero che ”il tempo ci sfugge ma il segno del tempo rimane”, è ‘Le rane’, tratta da ”I mistici dell’occidente” del 2011, a raccontarci come ciò possa effettivamente accadere, nel rincorrersi tra un’infanzia giocosa ed un’età adulta invece cinica e sprezzante.
‘Nessuno’, contenuta in ”Fantasma” (2013), mette in evidenza le eccellenti doti poetiche e vocali di questa band, essendo un brano maestosamente romantico, illuminato da un potente incrocio di archi, cori bastreghiani e del timbro serio e fortemente maschio di Bianconi.
Possiede invece i toni di una tenera ninna nanna la storia del piccolo ‘Alfredo’, ispirato alla tragedia che coinvolse Alfredino Rampi negli anni ’80 e che venne dai Baustelle narrata tra le tracce di “Amen”, nel 2008. Da questo stesso album è tratta la canzone registrata live ed inserita subito dopo, ‘L’aeroplano’ con il suo animo struggente e un accompagnamento di archi eseguito in modo magistrale, in grado di fondersi con la voce femminile della band in un connubio eccelso. Non priva di presentazione dello stesso Bianconi, ‘Col tempo’ emerge come la seconda cover inserita in “Roma Live!“, ed è una canzone sull’incedere inarrestabile del tempo, scritta da Leo Ferrè, anch’essa tradotta in questo caso nella nostra lingua natia e cantata a due voci. La commovente ‘Il corvo Joe’ concede ad un animale tanto umile di giudicare gli uomini, con un drammaticamente coinciso finale che constata il “vivere un morire”, mentre ‘Andarsene così’, traccia numero sette di ”Amen”, realizza e raffigura una certa voglia di abbandono suscitata da una mancanza di senso intollerabile. La traccia numero quattordici (‘Charlie fa surf’) è dedicata al quindicenne e ribelle Charlie.
La versione inserita in questo disco live è cantata praticamente a cento, mille voci: quelle di Bianconi, Bastreghi ed un pubblico meraviglioso ed unito, sulle note di un riarrangiamento quasi folk – rock.

Bisogna ammettere che questo ”Roma Live!” è un vero e proprio regalo per coloro che con i Baustelle ci sono cresciuti (un po’ come la scrivente).
Tuttavia è un disco adatto anche a tutti quelli che non hanno potuto resistere al fascino dello stile un po’ dandy, un po’ bohemienne, di una band capace di ispirarsi agli anni ’60 e ’70 senza perdere un’identità così attuale da apparire disarmante, ma soprattutto, abile nel coltivare un talento ammirevole, sia in studio che live.
Chiudiamo quindi  con loro questo primo tempo, con tanta, ma tanta voglia di rivederli sui palchi: soprattutto a Roma, visti i risultati!

 

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Leslie Fadlon

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Cerco la bellezza ovunque, come Cristiano Godano insegna. Sono un'amante del rock'n'roll e credo fermamente che un giorno senza musica non sia degno di essere vissuto. In love with Afterhours and many more.

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