
“The Band”, tutto quel che l’America ha creato in termini di musica (e non solo)
Tra la fine degli anni ’50 e i primi ‘60 Ronnie Hawkins, musicista e cantante americano di poca fama, tenta la strada del successo, dopo un paio di album passati inosservati, spostandosi dal profondo sud degli States fino ai confini canadesi.
Lo segue in questo viaggio Levon Helm, giovanissimo batterista e si uniranno a loro anche Robbie Robertson, Richard Manuel, Garth Hudson e Rick Danko, dando vita al progetto che prenderà il nome di The Hawks, e che darà alla luce un solo singolo.
Con l’abbandono di Hawkins, i cinque rimasti hanno l’occasione della vita: vengono scelti come band di supporto da Bob Dylan per il suo tour del 1966 e successivamente per le registrazioni in studio di “Blonde On Blonde” e “The Basement Tapes”.
Fu proprio durante le sessioni di registrazioni di quest’ultimo titolo, avvenute durante una convalescenza dello stesso Dylan a seguito di un incidente motociclistico, che i cinque cominciano a lavorare su quello che diverrà il loro album d’esordio, “Music From Big Pink” del 1968 e che li vedrà dunque esordire con il loro nuovo nome, The Band.
Il disco è d’importanza epocale e lo stesso discorso per il lavoro successivo, datato 1969 e che porta lo stesso nome del gruppo – “The Band“.
Due album imprescindibili, due capolavori assoluti che segneranno la musica per sempre.
Quasi tutta la produzione del gruppo è di Robbie Robertson ed è un mix di tutto ciò che l’America ha creato in termini di musica e non solo.
Blues, rock, gospel, jazz, folk si uniscono ai racconti sulla guerra di secessione, sulle vallate e sui canyons, sui miti degli indiani pellerossa e sulla corsa all’oro e la costruzione delle ferrovie.
In tutto questo c’è il condensato della vita di Robertson, figlio di madre indiana Moahwk e che conobbe la musica nelle riserve in cui passava le vacanze.
Il tutto è condito dalla grande cifra stilistica dei componenti, tutti polistrumentisti e dalle delicate e sempre brillanti polifonie vocali di cui erano capaci.
Nel primo, immenso, album troviamo brani come ‘The Weight‘ o ‘I Shall Be Released‘, ma in “The Band” brani come ‘Rag Mama Rag‘, ‘Up On A Cripple Creek‘, ‘The Night They Drove Old Dixie Down‘ (ok, metteteli tutti e 12 e tagliamo la testa al toro) segneranno per sempre tutta la musica a venire.
Nel loro concerto d’addio, nel 1976, gli renderanno omaggio artisti del calibro di Eric Clapton, Van Morrison, Joni Mitchell, Neil Young, Ron Wood e Ringo Starr.
Dal concerto ne nascerà un film-documentario che farà storia, che uscirà nel 1978, diretto da Martin Scorsese.