Giaggio: il racconto del tour europeo in un v-diary

Il producer pugliese Giaggio racconta le proprie emozioni con immagini e parole

Da poco conclusosi il tour europeo, per il producer Giaggio è tempo di bilanci: come riuscire a sintetizzare al meglio questa esperienza, per condividerla col pubblico?
Con un v-diary che racconta il viaggio attraverso «15.523 km. in giro per l’Europa, 7 Sati, 10 città, 6 shows» direttamente attraverso gli occhi del producer.
Giaggio introduce così il suo v-diary:

«A distanza di un mese dalla fine di questa incredibile esperienza e con la testa già da tempo proiettata al futuro, rivivo con questo video alcuni dei momenti migliori di questo bellissimo viaggio a zonzo per l’Europa. È stata un’esplosione di colori, suoni, odori, sapori, luci, sorrisi, abbracci, musica, gente, luoghi completamente diversi tra loro, che mi hanno avvolto e immerso in ogni tappa del viaggio! Mi è capitato di ricevere “pizzini” con inviti a post serata in giro per la città, finiti poi a ripetuti giri di cicchetti, di viaggiare su treni che parevano essere venuti fuori direttamente da un film anni ’70, di quelli con Edwige Fenech e Pierino, percorrendo rotaie posate nel bel mezzo del nulla ma che inspiegabilmente per tutto il tragitto avevano il wi-fi gratis e perfettamente funzionante,  o di volare su “bus ad elica” grandi come i pullman della -sud-est- con i quali andavo alle superiori da ragazzino, solo, con le ali! Mi è successo di dividere il palco con musicisti di origini così geograficamente lontane da non riuscire quasi neppure a capirci in l’inglese ma con i quali però è bastato parlare di musica per improvvisamente capirsi al volo. La musica, questo linguaggio universale e meraviglioso che unisce i cuori, le anime e le menti di tutto questo pazzo mondo e che mi da la forza giorno dopo giorno di vivere! Al prossimo viaggio!»

Guarda il v-diary di Giaggio

Giaggio è un bambino che sberluccica gli occhi quando vede un tamburo e che inizia a muovere i piedini a ritmo di musica ancor prima di poggiarli al suolo.
Giaggio è il nome che quel bambino si è dato perché non riusciva a pronunciare il suo, Claudio.
Da allora Claudio Mazzarago è cresciuto con la sua passione, la batteria, e con la curiosità e la voglia di lasciarsi toccare dal mondo.  Nel 2004 la sua voglia di conoscere il mondo lo porta in giro per l’Italia dove prosegue gli studi di batteria e inizia un percorso di docenza presso alcune accademie musicali. È in quel periodo che emerge la vena elettronica di Giaggio ed è allora che inizia le prime produzioni electro-dance ed i primi live set nei club.
Dal 2012 si occupa della direzione musicale della galleria d’arte “Le Muse Factory” creando soluzioni musicali e sonore per varie rassegne d’arte e mostre personali di artisti, tra cui “Millo – tentativi di esaurimento di un luogo e “Malta di Geris  – Animate creAzioni”. Dallo stesso anno è il batterista dei The Yellow, band con la quale nel dicembre 2013 pubblica “LOL-a-bye”, il primo disco ufficiale con etichetta Otium Records e suona su palchi internazionali come lo Sziget Fetival.

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