ZEIT – The World is Nothing

Dei veneziani Zeit, (ex membri degli As the Sun) si può dir molto, a cominciare dalle numerose esibizioni al fianco di band crust punk come Trash Talk, Tragedy, Wolfbrigade, l’ondata anarchica figlia di storiche realtà tra cui gli Exploited.

La natura irrequieta, sintomo di un’attenzione per la contestazione, è evidente sin dalle prime note di ‘The walls of the world‘, un brano che all’ascoltatore non lascia nemmeno il tempo per respirare.
The World is nothing“, secondo lavoro della band, esce per una lunghissima cordata di ben 8 piccole etichette e può vantarsi di rappresentare l’eccezione ad una miriade di band post-hardcore e screamo “nate con lo stampino”.
All’ascolto degli Zeit viene in mente una prima riflessione: non sentivo tanta violenza da quando ascoltai il capolavoro degli STORM{O} (qui la recensione) e da quando qualcuno mi passò i tedeschi Jungbluth .
Entrambe le band citate sono esempi di gruppi in grado di entusiasmare anche altre tipologie di ascoltatori grazie alle possibilità ritmiche, ai break down schizofrenici e alla rabbia espressa.
Quest’ultima, nello specifico, è la stessa a prescindere dai generi: cambiano le tipicità e le modalità di espressione.
Weaving‘ parte con la tipica “galoppata”, e rappresenta l’ennesima chicca del disco per dinamica e controversia compositiva. Non mancano i tecnicismi, che tuttavia sono solo un contorno e non una scelta stilistica – in particolare, la prima parte di ‘Distance and difference‘ e la sua evoluzione.
Questo degli Zeit è in ogni caso di un disco da ascoltare, e non bastano di certo poche parole per descrivere l’atmosfera lugubre ricreata dai veneziani nel loro “The World is Nothing“: violenza sonora e tanta energia, nient’altro che le forze che spingono anche un orecchio meno attento a considerare questo disco ricco, variegato e di notevole impatto.

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