Wild Nothing – Life Of Pause


La band di Jack Tatum è una di quelle che sin dai propri esordi ha vissuto sotto la luce dei riflettori.
Il 2009 è stato un anno fortunato, quello in cui Tatum iniziò a comporre brani e realizzare cover per arrangiare alla bell’e meglio delle demo con il nome di Wild Nothing.
Un brano su tutti, ‘Cloudbusting‘ di Kate Bush, piacque in modo particolare negli ambienti discografici indie e fu il pezzo che gli permise di firmare un primo contratto con la Captured Tracks (la stessa che lo seguirà in tutti gli album e gli Ep a venire).

Due album e tre Ep dopo, arriviamo oggi a “Life Of Pause“, un disco che in studio vede ancora gli sforzi solisti di Tatum mentre sul palco, invece, si avvale della presenza e collaborazione di Jeff Haley e Nathan Goodman.
Intimo e dreamy, rassicurante ed accogliente, il terzo lavoro a firma Wild Nothing è uscito a febbraio ed include undici tracce.
Anticipato dai singoli ‘To Know You‘ e ‘TV Queen‘, all’ascolto emerge in modo forte e chiaro un sound leggero che fonde tra loro elementi elettronici diversi che sfociano in una pop attitude piacevole e dal sapore vagamente vintage.

Il disco intero è la dimostrazione di un’esplorazione continua alla ricerca di sonorità nuove che, al contempo, non vadano a perdere la propria identità, quella del marchio Wild Nothing.
E qui Jack Tatum ci riesce in pieno, restituendo al pubblico un lavoro interessante e variegato.
Reichpop‘, la prima traccia, grazie al tocco dello xilofono fa sognare il Giappone per poi mutare, a sorpresa, in un incalzante ritmo tropical pop che sembra essere il giusto invito all’ascolto del disco.
Ad introdurre ‘Lady Blue‘ ci pensa la batteria: cambiano le atmosfere ma non cambiano i tempi, che scorrono leggermente dilatati.
Da qui ci si riallaccia alla traccia più bella di tutto il disco, ‘A Woman’s Wisdom‘, che cavalca un mood anni Novanta ma piace per i testi, il sound e la sensazione di serenità che riesce ad infondere all’ascolto.
Musicoterapia?
No, la storia è molto più semplice: “Life Of Pause” è un disco assolutamente da non perdere.

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