We Are Waves – Promixes


È bene partire con una premessa: “Promixes” è, come dicono i We Are Waves, «un alter ego, un altro sé, una seconda personalità. Una persona all’interno di un soggetto».

Doverosa riflessione, poiché questo Ep riprende 5 brani già contenuti in “Promises”, lavoro uscito nel 2015, e li reinterpreta dando loro nuova struttura sonora.
Non è un remix, ci tengono a sottolinearlo: semplicemente, una nuova identità.
Il disco, uscito a febbraio per l’etichetta valdostana MeatBeat Records, è un concentrato di new wave ed elettronica che conquista al primo ascolto e ti fa tornare, irrimediabilmente, 30 anni indietro verso la gloria degli anni ’80 dei Cure e dei Gang Of Four.

Si preme dunque il tasto play e si incontra ‘What Happened Today Is Useless‘, che fa tornare alla mente la timbrica di Dave Gahan salvo poi virare velocemente verso i Tears For Fears.
I suoni?
Un turbinio di new wave ed elettronica che via via si fa sempre più incalzante, interessante e coinvolgente.
Giocano molto bene con i synth, i We Are Waves, e con loro sembra proprio di essere in pieno fermento new wave.
Un bene o un male?
Sicuramente un bene, poiché anche se siamo 30 anni dopo ci vuole coraggio e bravura nel portare avanti un mood che ha arricchito e caratterizzato un decennio – spesso, purtroppo, bistrattato.
Sebbene io non ami particolarmente le cover, ammetto che quella di ‘How Soon Is Now?‘ degli Smiths è piacevole, una bella reinterpretazione dell’originale.

L’unica pecca possibile di questo lavoro, ben confezionato nei dettagli, è l’originalità.
Troppe le influenze – che la band torinese ammette – e che si riflettono in un lavoro davvero da ascoltare, ma che rischia di non mostrare in pieno la vera anima ed il talento della band.
Ad ogni modo, chi non vorrebbe rituffarsi per mezz’ora negli anni Ottanta?

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