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The Barbarians of California - And Now I'm Gnashing My Teeth

The Barbarians of California – And Now I’m Gnashing My Teeth

“And Now I’m Gnashing My Teeth”: l’hardcore rinato con furia e intensità

Il nuovo album dei The Barbarians of California è un viaggio feroce tra metal e hardcore, guidato dalla visione audace di Aaron Bruno e impreziosito da collaborazioni stellari

Il 4 ottobre è stato pubblicato “And Now I’m Gnashing My Teeth” dei The Barbarians of California, un piccolo gioiello proveniente da una scena hardcore new school ormai estinta.

Ricordate quel periodo a metà degli anni ’90 e primi 2000, quando iniziarono ad emergere band hardcore con una forte influenza metal? Capiscuola indiscussi di quel movimento furono gruppi come Earth Crisis, Snapcase, Strife e Hatebreed, quasi tutti legati all’etichetta visionaria Victory Records di Chicago. I puristi del genere non apprezzavano del tutto queste contaminazioni troppo metal. Nacque così la sigla hardcore new school per distinguere queste band dai pionieri old school.

In quegli anni si assistette ad un vero scambio di idee e sonorità. L’hardcore strizzava l’occhio al metal, mentre il metal traeva ispirazione da queste nuove influenze, generando capolavori come “Chaos A.D.” dei Sepultura e gettando le basi per ciò che sarebbe poi diventato il Nu Metal.

Ed eccoci ai giorni nostri: a trent’anni di distanza, viene pubblicata questa autentica bomba. The Barbarians of California è un progetto parallelo di Aaron Bruno, cantante e leader degli Awolnation. È curioso vedere il frontman di una band indie rock da classifica tuffarsi in un progetto così heavy. Il risultato, però, è sorprendente: 10 brani condensati in mezz’ora di pura furia hardcore, in cui ogni nota trasuda intensità.

I testi delle canzoni affrontano temi personali, che spaziano dalla lotta interiore alla resilienza, dalla critica alla società moderna fino a riflessioni sull’umanità e la natura. Tutto viene trattato con toni cupi, drammatici e oscuri, accompagnati da un sound altrettanto profondo e inquietante.

Partiamo dalla fine, con ‘Far Out Bro’. Questo brano chiude l’album ed è un vero ponte tra passato e presente grazie al featuring di Daryl Taberski, vocalist degli Snapcase. La sua voce si innesta su un intermezzo che richiama le sonorità di ‘End Transmission’.

Se dovessi riassumere l’album dei l nuovo album dei The Barbarians of California con una canzone, sceglierei senza dubbio ‘Three Letters’. È un brano intenso che racchiude tutto. Riff pesantissimi come macigni, groove, un ritornello ultra melodico. Ed ancora, uno special: la partecipazione di Tim McIlrath dei Rise Against dal sapore dub. Il finale è quasi angelico.

L’album si apre con ‘The Library’, che rievoca atmosfere da incubo grazie ad uno shredding di chitarra che si evolve in un riff cadenzato dal sapore groove metal. Questo e altri due brani, ‘Far Out Bro’ e ‘Three Letters’, sono stati i singoli di lancio che hanno anticipato l’uscita del disco.

Dei 10 pezzi che compongono l’album, è difficile trovarne uno debole. Ognuno ha una propria identità che lo rende memorabile. ‘The Walrus’ conquista con un riff quasi “fischiettato” ed un finale degno dei moderni cantautori indie folk.
‘Bazooka’ è già tutto nel titolo: riff pesantissimi quasi doom, voce screamo e fraseggi thrash metal che sfociano nel noise.
‘Dopamine Prophecy’ e ‘Where Are the Punks?!?!’ sono i brani dallo stile più classico, mentre ‘By the Time in Mexico’ e ‘Mr. Microphone’ sono probabilmente i più veloci.

“And Now I’m Gnashing My Teeth” è, senza dubbio, uno dei migliori album hardcore del 2024 da ascoltare sicuramente anche in questo 2025. Dal punto di vista sonoro, però, è decisamente più vicino al metal: riff pesanti e rallentati quasi sludge, ma suonati con quell’attitudine e urgenza tipicamente hardcore.

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