Solaris – L’Orizzonte Degli Eventi

Alla faccia di quanti continuano a sentenziare che la scena alternative rock italiana sia morta e trasformata in un prodotto malleabile e commerciale.
Oggi vi parlo dei Solaris, band cesenate che arriva dal sottobosco indie nostrano e sbatte sul tavolo un Ep epico e auto prodotto, “L’orizzonte degli eventi”.

Sottile nel contenuto (solo 5 tracce) ma enorme per ricercatezza sonora, arte, poetica dei testi e
interpretazione.
Epico nel vero senso della parola.
Epico sin dal nome dei brani – ‘Luna’,‘Nottetempo’, ‘Erode’, ‘Leviatano’, ‘Specchio’.
Difficile descrivere stile e mood dei Solaris: sfuggono dall’heavy metal, rimbalzano dal post rock al noise e lambiscono lo stoner rock ed altri stili ancora.
Sin dalla prima composizione in scaletta (‘Luna’, traccia di ben 5:21 min) le atmosfere cambiano e si mescolano tra gli arpeggi heavy e allo stoner più intenso senza tralasciare, assoli puramente post rock e noise.
Diciamolo subito: ‘Luna’, anche se lunga come minutaggio, è talmente intensa che alla fine del pezzo ne vorresti ancora e ancora.
‘Nottetempo’ aggiunge echi new vawe nel già complesso intreccio di suoni gravosi.
Intensa la sessione ritmica in questa seconda traccia, buono il testo; ottima invece la chitarra solista che intreccia assoli e armonie che rapiscono.
‘Erode’ è un’altra cavalcata possente e devastante e allarga l’immaginazione dell’ascoltatore oltre ogni confine: strumentale e intensa, funge da spartiacque al disco.
‘Erode’ mi riporta alla mente atmosfere heavy metal anni Novanta tutte italiane quali gli IN.SI.DIA. Basterebbero queste tre tracce, a far capire che siamo difronte ad un buon lavoro e ad una band con un’ottima dinamica, ma ‘Leviatano’ sorprende ancora: qui il flow aumenta di intensità.
‘Specchio’ chiude l’Ep, e lo consacra ad essere un ottimo lavoro.

Per certi aspetti “L’orizzonte degli eventi” assomiglia molto ad una composizione teatrale, una sorta di colonna sonora ricca di momenti intrisi di pathos.
Per ora vogliamo goderceli così, i Solaris, diretti e ruvidi.

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