
Shane Alexander – Bliss
In alcuni momenti della giornata, della settimana, della vita non c’è niente di meglio che chiudere gli occhi e lasciare che le preoccupazioni vengano spazzate via dal tocco delicato di chitarre acustiche, arpeggi, sezioni di archi e una buona dose di sentimentalismo.
“Bliss”, secondo disco di Shane Alexander pubblicato dalla etichetta Buddhaland Records, incarna esattamente questo stato d’animo autunnale e denso di sfumature.
“Bliss” può sembrare ad un primo ascolto frutto di un interesse esclusivo per il mondo country e indie-folk più o meno statunitense. Di certo non si tratterebbe di una valutazione del tutto fortuita: ascoltare un pezzo come ‘Evergreen’, ad esempio, prima traccia del disco, è sufficiente per capire a quali modelli si cui Shane Alexander e i suoi musicisti si sono rifatti per produrre questo disco. Le suggestioni e le atmosfere che danno corpo a questi brani gravitano intorno alle sonorità acustiche profonde e calde del country ed a quelle più vellutate ed energiche dell’estetica folk-rock; la musica di Neil Young, Paul Simon, Nick Drake, ma anche dei Bon Iver e degli Iron&Wine solo per citarne alcuni sono le principali stelle polari nel cielo di Shane Alexander.
Non ci si aspetti da “Bliss”, però, un sound ingenuo, spoglio, piatto: gli arrangiamenti sono spesso sorprendenti e raffinati. Ad esempio un brano come ‘Hold Me Hopeless’, le cui strofe si attorcigliano intorno ad una melodia più che familiare alle orecchie di chi conosce il genere e con una metrica che manca di dinamismo ed originalità, viene stravolto dalla batteria, la quale, conferendo movimento e grinta, fa la differenza.
Sono poi pezzi dal carattere essenziale come la title track ‘Bliss’ a rendere l’idea della spiccata vena pop che fa da filo conduttore del disco. Lasciata pressochè sola a sostenere la tenerezza delle proprie armonie, la chitarra folk di Shane Alexander è la regina del pezzo con i suoi accordi morbidi e impalpabili. Nonostante questa essenzialità la melodia è struggente, coinvolgente, riesce a catturare l’attenzione con una semplicità disarmante.
Di certo, questo va detto, “Bliss” non è un prodotto eccezionalmente originale, in quanto si inscrive nel quadro di un genere già ben delineato senza aggiungere contenuti veramente innovativi: riproduce un sound indie folk-rock di cui siamo ormai un po’ saturi. Ma in tutta sincerità il grande merito di Shane Alexander è aver dato vita, molto semplicemente, a qualcosa di bello, ad un prodotto godibile, ad atmosfere autentiche ed intime. Con “Bliss” ha dato prova di aver seguito attentamente tutte le fasi, dalla creazione alla produzione, con un amore quasi paterno: in ultima battuta, nonostante la meta del viaggio fosse già stabilita e un po’ ovvia, il tragitto ci regala comunque attimi di grande impatto ed emozione.