Senna – Giornata Tipo

Carlo e Simone Senna sono due fratelli romani giovanissimi.
Carlo compone, Simone disegna ed entrambi suonano.
E si divertono.
Lo si intuisce immediatamente.
Ancora prima di dedicare la giusta attenzione ai testi, ad apprezzare le musiche, si avverte che dietro al lavoro di questi giovani polistrumentisti c’è una solida base di amore per la musica.

Il loro percorso a nome Senna inizia con lo studio della musica classica, proseguendo poi verso sentieri più movimentati. Partecipano a vari concorsi (tra cui Musicultura 2014) e ne vincono altri, come Emergenza Festival dello stesso anno e il Premio Daolio 2016.
Lo scorso 8 gennaio è stato pubblicato in formato digitale il loro primo Ep autoprodotto, intitolato Giornata Tipo”, nel quale i due ragazzi fondono le loro esperienze e i loro gusti in quattro brani per poco più di 15 minuti di musica.

Se dovessi collocare i brani in un unico genere, dovrei inevitabilmente optare per il rock blues.
A questo si mescolano le influenze classiche e le simpatie elettroniche, in una sperimentazione che non risulta mai forzata.

«Ho generato un mostro svegliando la ragione» è una delle prime battute del brano ‘Tutto eccetto me, che apre l’Ep: già capisco che dovrò prestare attenzione ai testi.
Questo è centrato sul disagio giovanile, sul sentirsi soli perchè diversamente coscienti nel mondo. Nel ritornello, le voci dei fratelli Senna si amalgamano piacevolmente, creando dei giochi ben riusciti. Chitarra e basso sono protagonisti indiscussi del brano.
Pecora nera è la traccia scelta come singolo dai musicisti romani. Il video-lyrics che hanno realizzato è una vera e propria lettera anonima, scritta con ritagli di giornale e incollata su fogli bianchi che uno dietro l’altro accompagnano la musica e scandiscono il tempo. I due ragazzi si divertono anche qui, inserendo immagini divertenti a fare da supporto al testo. L’atmosfera è indiscutibilmente rock, movimentata dall’inizio alla fine e con un assolo di chitarra che da solo vale il pezzo.
Cambio traccia, cambio sound.
Navigli blues‘ non poteva che essere un blues, in fondo. Qui l’esperienza di vita milanese di Carlo viene celebrata, in un testo ironico e pungente sul voler essere «sempre in pista», nella «dolce vita a lume di led» dei locali notturni dove ci si ritrova più per postare foto sui social network che per reale divertimento.
Siamo già all’ultimo brano, quasi mi dispiace.
Il lavoro dei fratelli romani si chiude con una ninna nanna al sapore di nostalgia, intitolata ‘B-Side‘: nostalgia dei 45 giri, degli LP, del lato b dei singoli.
Qui «il mondo sposa l’è con il fu e con il sarà».
Si deve andare avanti, avendo ben presente il passato.

Nel complesso, questo esordio non brilla per originalità ma è ben suonato e carico di entusiasmo e passione.
E sì, anche se l’ultimo pezzo ha una vena più morbida rispetto ai precedenti, non cambio idea: i Senna quando suonano si divertono e fanno divertire.
E come si diceva?
Fai il lavoro che ami e non lavorerai per tutta la vita.
Speriamo sia per loro di buon auspicio, le premesse ci sono tutte.

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