Ragghianti David – Portland


Sono giorni scuri questi, in cui l’orrore è entrato nella quotidianità della vita di tutti. Gli attacchi di Parigi ci hanno colpito in profondità, attaccando uno di quei posti in cui va in scena la nostra passione più grande: quella per la musica. Per questo motivo per reagire, è necessario ripartire dalla musica suonata e vissuta.

Il disco proposto oggi è un antidoto a quello che stiamo vivendo, una sorta di rifugio momentaneo nella bellezza della natura e delle piccole cose.
Portland” è l’opera prima del cantautore toscano David Ragghianti.
Ragghianti e la sua chitarra incontrano sul loro percorso un altro grande cantautore contemporaneo, Giuliano Dottori, il quale decide di partecipare in prima persona al progetto e di produrne il disco.
Portland” viene completamente registrato a Milano ed esce per l’etichetta Caipira Records.

Lo stile di Ragghianti è un cantautorato leggero e delicato. Nessuna pretesa d’innovazione rispetto alla tradizione italiana, ma quello che si percepisce fin da subito è un grande senso di onestà e di rassicurazione. Un sentimento di cui abbiamo tutti bisogno.
La copertina al primo in patto non è molto piacevole, ma solo ascoltando il disco si riesce a capirne il significato nascosto. L’uso dei colori primari, la semplicità nei tratti e nei contorni delle figure suggerisce la ricerca della bellezza nell’essenzialità. La stessa ricerca che poi si ritrova nel disco, dove la voce di Ragghianti e la sua chitarra sono i protagonisti in rilievo, mentre sullo sfondo appaiono le percussioni leggere, qualche coro lontano e una chitarra elettrica che non risulta mai troppo invasiva.
Nove brani in totale, per una durata totale di trenta minuti. ‘I prati che cercavo‘ è il brano che apre e ci porta direttamente in quel prato raffigurato in copertina. ‘Occhi Asciutti‘ è una lieve carezza al sole d’estate e un bel messaggio di speranza. ‘Tema del Filo‘ è il brano più rappresentativo. come un filo rosso che si srotola davanti a noi per condurci attraverso immagini e sensazioni diverse. ‘Raffiche di Fuga‘ è il brano che chiude questa avventura, una ninnana essenziale e rassicurante.

Ragghianti
ci conduce in un mondo rassicurante. Una mezzora di tranquillità e di leggerezza che ci distrae dalle preoccupazioni e dalle notizie dei telegiornali.
«Forse domani ci sarà neve e tutti i sentieri da sistemare», ma per adesso facciamoci cullare dalla musica.

 

 

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Luca Nicoli

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"Che potevo saperne io di me stesso? Ero proprio io quel personaggio che riuscivo a percepire con la mia coscienza?" Amante della musica e cresciuto nei vicoli di Città Alta a Bergamo.

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