Pollio – Humus


Il 4 novembre è uscito “Humus” il primo album solista di Fabrizio Pollio.
L’ex frontman degli Io?Drama si presenta con nove brani inediti in cui ci racconta il suo punto di vista strettamente personale sulla vita, la religione, le relazioni interpersonali, il disagio interiore pronto a manifestarsi.

La narrazione è cantautorale, certe volte di chiara ispirazione tradizionale, altre più pop e scanzonata. Il risultato è un alternarsi di atmosfere che sollecitano gli sbalzi d’umore di chi ascolta provocando potenzialmente anche un certo disorientamento. Il tutto però a favore di una buona complessiva orecchiabilità e una potenziale maggiore apertura ad un pubblico che si avvicina al genere cantautoriale (impegnato ma non troppo) ma che non disdegna melodie pop.

Chitarre, tastiere ed elementi elettronici fanno da base a tutti i brani. Il lavoro racchiude già nel suo titolo, “Humus”, ciò che lo caratterizza: un’accezione naturale (humus come linfa vitale che si origina da elementi decomposti) e una sociale in cui la contrapposizione riguarda le persone.

L’album si apre con il brano ‘Oggi è domenica’ in cui una poetica semplice introduce rime intuitive ma non necessariamente scontate. A seguire l’avvio folk di ‘Generico’ in cui la voce di Pollio si incupisce, acquista una sorta di autorevolezza e diventa quasi distaccata nella narrazione in tipico stile cantautoriale lasciando spazio anche ad un “urlo” quasi teatrale.

Ne ‘Le vite degli altri’ si nota da subito una melodia che si fa più ricca e che accompagna un testo in cui si alternano vecchie e nuove tematiche. Il carattere più impegnato lascia spazio alla più ritmata ‘Nessun dogma’, che a dispetto del titolo pare molto scanzonata e di sicuro impatto commerciale in chiaro stile pop. Ma è solo un intervallo rispetto a quello che vorrebbe essere un genere più impegnato che appare nuova mentene ‘La comparsa’ e lascia spazio al racconto (autobiografico?) del ‘Figlio mal pensante’ in cui l’autore è contrapposto al fratello (vero o immaginario).
Nasce così il pretesto per alcune prese di posizione non scontate ma neppure troppo impegnative.

Con ‘Incompiuta’ e ‘Sospesa’ è l’amore soggetto protagonista che viene narrato da due prospettive completamente diverse. Finale intimo con ‘Angelus’ in cui l’autore esprime la sua lode per l’altruismo e la razionalità rispetto a tutto il resto.

Nel complesso un lavoro articolato in cui l’alternanza di melodie e stili diversi non annoia. L’originalità non è mai facile da trovare. Ma forse già il fatto di strizzare l’occhio ad un pubblico più ampio possibile rende questo lavoro “nuovo”, per il genere a cui appartiene, rispetto a quelli di altri cantautori.

Avatar photo

Daniele Fanti

view all posts

Amo il rock in tutte (o quasi) le sue espressioni. Alla disperata ricerca di un metodo efficace contro le dipendenze da prog, new wave e indie.

0 Comments

Join the Conversation →