Nicola Barghi – Elettroshock


Il toscano Nicola Barghi torna protagonista della scena nazionale con “Elettroshock“, quinto appuntamento della sua discografia dopo l’acclamato “Sunny Day” del 2010.

Questo lavoro si presenta sin da subito come il naturale proseguimento di quanto lasciato da parte 5 anni fa: la scia del brit pop è predominante ed esplosiva, come a voler rimarcare la strada già intrapresa e che continua ad essere il fulcro sonoro della discografia di Nicola Barghi.
Undici i brani in scaletta, coerenti tra loro e ottimamente introdotti dalla carismatica ‘We Felt Fine‘: un pezzo radiofonico adatto a spianare la strada agli altri grandi singoli contenuti in “Elettroschok“.
Se ‘A Show‘ sprigiona i colori intensi dei migliori anni Sessanta, ‘Don’t take it bad‘, più introspettiva, fa intuire quali siano gli ascolti preferiti di Nicola Barghi.
Già, perché tutto il lavoro di “Elettroshock” profuma di beatlesiana memoria, e la cosa tanto semplice quanto efficace è che Barghi non cerca di imitare le sonorità dei Fab Four, ma semplicemente ne assorbe il meglio per cercare di usarlo, a piccole dosi, nelle sue produzioni.
Omaggio esplicito, in tal senso, la cover di ‘Old Brown Shoe‘, brano pubblicato dai quattro di Liverpool nel 1968.
Altra cover presente nel disco è quella di ‘Lonely Boy‘ dei The Black Keys: bella reinterpretazione, anche se è il brano nel quale più di tutti si sente la debolezza della pronuncia inglese.
Sì, Nicola Barghi non canta in italiano e in un disco che presenta sonorità così marcatamente UK lo reputo stranamente un valore aggiunto (sono una sostenitrice del “canta come parli”).
Basterebbe poco, però, per aggiustare il tiro ed essere più convincenti anche all’estero perché “Elettroshock” per sua natura sa essere accattivante quanto basta per uscire dai confini nazionali.
A voler trovare una sbavatura, non trovo di buon gusto la combinazione di un disco simile che termina con due pezzi in italiano: nonostante la title track sia interessante a livello di singolo, stona nell’insieme di quel che è il disco.

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