Nick Mulvey – Wake Up Now


Nick Mulvey al momento è uno di quei musicisti dotati di un grande talento: qualsiasi progetto lui tocchi, diventa oro – o almeno acquista una grande rilevanza artistica.
Per questo, dopo aver imparato a suonare la chitarra a Cuba, aver fondato con degli amici uno dei più celebrati gruppi free jazz inglesi in cui suonava le percussioni (i Portico Quartet), esserne uscito ed infine aver intrapreso la carriera solita nel 2015 con “First Mind”, torna sotto le luci della ribalta con un nuovo lavoro intitolato “Wake Up Now”.

Il nuovo disco è ben rappresentato dalla copertina: un’esplosione di suoni e colori, che si mischiano e diventano un caleidoscopio di emozioni e pensieri. Questo disco nasce come la perfetta fusione tra i suoi studi di etnomusicologia all’università di Londra e il recente impegno come attivista di Amnesty International a favore dei rifugiati politici.
Il risultato di queste esperienze è uno stile che si trasforma ancora rispetto a quello delle sperimentazioni precedenti, ed abbraccia in pieno la musica etnica, trasformandosi in qualcosa che potremmo definire afro – pop.
I ritmi africani incalzanti s’incontrano con la chitarra latino-cubana di Nick Mulvey e vengono sorretti dalle contaminazioni elettroniche di Dan Carrey.

Il primo singolo di lancio è anche il primo brano del disco e si tratta della bellissima ‘Unconditional‘.
La chitarra di Nick Mulvey entra in modo soft e sognante.
Non si inventa nulla, è solo il racconto dell’ennesima storia d’amore, ma nella sua semplicità diventa bellissima.
I fiati e le percussioni fanno da sfondo per una storia d’amore, che immediatamente apre ricordi in ciascuno di noi.
Mountain To Move‘ è una brano pieno di sole e colore, che viene aperto dal suono dell’ukulele e piano piano si tira dietro tutti gli altri strumenti.
Lullaby‘ è un’altra faccia della stessa medaglia ed è un intermezzo dalle atmosfere morbide e sognanti.

“Wake Up Now” di Nick Mulvey è un buon lavoro, in cui stili ed influenze diverse si fondono in un caleidoscopio di colori.
Un disco pieno di suoni e di sonorità, che in alcuni momenti strizza l’occhio al pop, ma che in altri momenti è in grado di regalare grandi soddisfazioni, sorrette dagli arpeggi ipnotici della chitarra di Nick.

 

Avatar photo

Luca Nicoli

view all posts

"Che potevo saperne io di me stesso? Ero proprio io quel personaggio che riuscivo a percepire con la mia coscienza?" Amante della musica e cresciuto nei vicoli di Città Alta a Bergamo.

0 Comments

Join the Conversation →

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.