Meganoidi – Delirio Experience

Ricordate le chitarre in levare, irriverenti e infuocate degli esordi, “Into the darkness into the moda”, e “Outside the loop stupendo sensation” su tutti?
Ricordate la profondità e la caratura artistica di “Ganvanoeli”, “Al posto del fuoco” e “Welcome in disagio”?
Bene cancellate tutto, reset all.
In venti anni di attività e con sei album in studio all’attivo, i Meganoidi hanno spaziato tra diversi generi musicali, attraverso atmosfere, sonorità e tematiche differentemente impegnate.
Non fa di certo eccezione “Delirio Experience” che per la sesta volta rappresenta un incrocio di percorsi al quale i Meganoidi optano per una strada mai percorsa.

Per la prima volta il lavoro è stato ideato inizialmente e emozionalmente a quattro mani.
È infatti Luca Guercio (chiatarra e tromba), insieme a Davide Di Muzio (voce) ad intavolare la struttura di tutti i pezzi, per poi arrivare in studio e sviluppare il lavoro insieme al resto della band.
Diversamente da come accadeva in passato, quando l’approccio alla composizione era figlio di lunghe jam session in studio da parte di tutta la band.
Questo tipo di avvicinamento alla composizione, ha permesso la nascita di un album molto intimo, maturo e frizzante – ricordiamoci questi tre aggettivi.

“Delirio Experience” alla fine delle registrazioni annovera nella tracklist dieci composizioni assolutamente dissimili tra loro.
L’aver deciso di imbastire la struttura portante del disco, a quattro mani e sei corde, ha sicuramente spalmato su tutto il lavoro uno strato magmatico che cambia forma e intensità senza perdere i connotati fondamentali: una sana spensieratezza che esula da ogni schema compositivo tracciato in precedenza.
Ciò che colpisce infatti di “Delirio Experience” già dalla prima traccia è l’intimità emotiva in cui l’ascoltatore viene trascinato.
Davide Di Muzio scava nella sua anima più profonda, ci colora il suo mondo interiore e invita alla riflessione.
Consapevolezza e maturità quelle raccontate in ‘Respirare in Orbita’, esternazione saggiamente dirompente quella colorata in ‘Gocce’, prese di posizione e dichiarazioni di intenti in ‘Non credere sia finita qui’.
Molto intensa e incisiva ‘Fra 20 anni fa’, in cui il tempo è un vaso di ricordi splendenti davanti a specchi che riflettono e fondono passato, presente e futuro.
Emozionalmente penso che la trasparente dichiarazione d’amore di un padre verso la propria figlia contenuta in ‘Rimaniamo sempre qui’ sia il giusto raccordo di chiusura per un lavoro come “Delirio Experience”.
L’ultimo aggettivo per questo lavoro è frizzante: Luca Guercio prima, e il resto dei Meganoidi poi, colorano un quadro musicalmente vario e alternato da momenti pacati e fluidi ad altri più frizzanti e istintivi.
Tutto è fuori controllo‘, ‘Delirio Experience’ e ‘Bye bye presente’ spiccano su tutte le altre per queste ultime due caratteristiche.

I Meganoidi ci consegnano un lavoro trasparente e ben calibrato, attuale, consapevole nei testi servito su un vassoio di sano rock, blues, e tinte folk.
Probabilmente “Delirio Experience” non sarà la loro pietra miliare, rappresenta bensì, una chiara dimostrazione di rinnovata serenità e libertà compositiva.
Per ora tutto questo delirio ci piace e li aspettiamo al prossimo bivio creativo.

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