M U T O è un progetto milanese avvolto nel mistero e le poche informazioni sul suo conto inducono noi della redazione a saperne di più.
Ascoltando più volte “Independent”, uscito lo scorso febbraio per Prismopaco Records e anticipato da un remix di ‘Crystalised‘ degli XX e dal primo estratto ‘Aria‘, ci troviamo davanti ad un criptico indagatore dell’animo umano che scandaglia gli abissi dell’io in balìa di un viaggio sensoriale, abbinando suoni ad immagini.

L’utilizzo dei visual all’interno dell’esibizione dal vivo rende sicuramente il tutto più interessante.
Il risultato può esser sintetizzato in due parole: distopia e desolazione ricreate dalla dinamicità del sound, che contribuisce a conturbare l’ascoltatore privandolo di punti di riferimento, smarrito quindi nell’inquietudine e nel disordine.
Techno, industrial…è un’impresa inquadrare M U T O in un genere ben definito, le tracce si muovono con una facilità impressionante fornendo una certa fruibilità ad un disco destinato quasi esclusivamente ad un pubblico esperto.
Un album dai molteplici approcci, dall’ascolto in cuffia a quello da club, con cui l’artista dimostra una certa consistenza e maturità, un lavoro sottile e straordinariamente fuori dagli schemi nel quale risulta difficile trovare punti deboli.
‘Winternet‘, ‘You Know‘ e ‘Apocalypse‘ sono gli esempi emblematici dell’essenza artistica del producer italiano con base a Berlino che si avvicina molto a nomi di spessore come Moderat e Clark senza rinunciare all’originalità.

Tra riverberi e delay, linee di basso e campionamenti, M U T O evade dai soliti cliché avvalendosi di due componenti essenziali, creatività ed esperienza unite da un certo gusto musicale evadendo dai soliti schemi e tendenze dando vita ad altre.
Dinamica ed introspezione tenute insieme da quel pizzico di sociopatia che incuriosisce e conquista la stima di non pochi possibili ascoltatori.
Il bilancio è tutto meno che negativo e siamo attesa dell’ennesimo lavoro in grado di confermare il il riscontro dell’esordio: buona la prima.