Ilaria Pastore, cantautrice milanese, è tornata alle scene il 6 maggio con un nuovo disco intitolato “Il Faro, La Tempesta, La Quiete“ dopo il successo (anche all’estero) del suo primo album, “Nel mio disordine” (2011).

La cantante è proseguita nel proprio percorso crescendo e mostra i suoi progressi attraverso la musica, che in questo secondo disco ha potuto godere anche della preziosa collaborazione di Gipo Gurrado per gli arrangiamenti.

‘Ricordi migliori’ racconta la formazione e l’importanza dei ricordi, che si dimostrano continuamente quanto sia fondamentale vivere, oggi.
‘Jole’ è un pezzo arioso, con un intro morbido e un ritmo che invece va poi ad innalzarsi per raccontare la storia di una ragazza che cresce.
Si spengono invece le luci in ‘Buio Pesto’, brano incentrato sulla libertà e sul concetto di ”ricominciare” mentre ‘Tu sbufferai’ mette sulle note di una chitarra acustica i pensieri di chi si confronta con una persona di cui è difficile catturare l’attenzione, che appare prevedibile, benché difficile da sostituire.
Le ‘Polaroid’ facevano fotografie bellissime, come quella protagonista di questa canzone, in cui promesse e ricordi passati generano una malinconica allegria.
Sembra ispirarsi allo swing ‘Compro Oro’, con cui Ilaria Pastore canta l’afflizione derivante dalla svendita dei valori oggi in atto nella nostra società.
Traccia numero sette (di nove) è ‘Il Dubbio’: canta delle indecisioni e dei loro vantaggi; ma se ‘Va tutto bene’ la canzone che ne porta il nome, in questo disco, si adagia armonicamente su questa sensazione di pieno, così difficile da raggiungere nella vita di tutti i giorni.
L’ultimo brano di “Il Faro, La Tempesta, La Quiete” si chiama ‘Decifrato’ ed in tono nostalgico ma non rassegnato apre la porta dei sentimenti attraverso una chiave inaspettata.

In definitiva, questo è un disco che si ascolta con estrema calma, perché è esattamente tale la sensazione che una cantautrice come Ilaria Pastore riesce a trasmettere con la sua musica.