Flowers and Paraffin – Ricordati di Santificare le Feste


L’album d’esordio dei campani Flowers and Paraffin ha un titolo evocativo, “Ricordati di Santificare le Feste”, né casuale appare la data di uscita del 27 marzo, giorno di Pasqua, per le etichette Lafine, Kasataié, Controcanti e Macrostudio.
Il titolo, da quanto dichiarato dalla band, fa un esplicito riferimento al terzo comandamento della Bibbia, ma il suo contenuto riconduce a Il sabato del villaggio nota composizione poetica di Giacomo Leopardi.

Il sestetto propone sette brani contraddistinti prevalentemente da una sonorità post-punk influenzata però da altri generi e accompagnati da una voce che passa agilmente dal parlato allo scream.
Ogni brano si presenta come una cicatrice non ancora rimarginata originata dalle paure e incertezze tipiche di un’età di mezzo, quella dei vent’anni, che si incontrano in amore e nelle relazioni e che sono pronte a far male a ogni nuovo stimolo.
La traccia che apre l’album ‘Tempesta’ presenta, immediatamente, un sound che riecheggia verso il post-rock, nel mezzo è introdotta la voce distorta e attraverso un flusso di coscienza, espone una riflessione su un’esperienza vissuta concludendosi con una citazione al film Il Settimo Sigillo del regista svedese Ingmar Bergman.
Il secondo pezzo, dalle tinte oscure, ‘Conta’ si apre con il suono lieve delle chitarre, poco dopo esplodono insieme agli altri strumenti e alla voce che sembra rivolgersi  a un interlocutore ipotetico raccontando le sue incertezze e diventando contorta nei momenti di maggiore riflessione sulla propria condizione.
Seguono ‘Arca’ e ‘L’avventura’ in entrambe una  voce squarciata è fusa, indissolubilmente, con gli altri strumenti divenendo una piccola scheggia che riesce a  conficcarsi  nell’intimità più profonda lasciandoti inerme.
Molto malinconica la quinta traccia ‘Cosmo(Andrea)’ con  una batteria piuttosto statica,  chitarre inizialmente delicate poi distorte identiche alla voce che cerca di esorcizzare le amarezze di cui si avverte ancora la traccia.
Concludono l’album ‘Autoritratto’e ‘Maledetta Gioventù’ che si ergono come ideale manifesto dei Flowers and Paraffin dove una musicalità dolce creata dagli strumenti si scontra con la linea vocale che da calma, in un crescendo, si trasforma in dura e lacerata.

In conclusione “Ricordati di Santificare le Feste” è un buon esordio, che s’inserisce prepotentemente nel panorama musicale italiano, capace di provocare nell’ascoltatore un confronto ed una riflessione sugli aspetti umani più fragili che accompagnano i ventenni e che manca nella società contemporanea.

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