Doctors in Mexico – Bile

Bile by Doctors In Mexico
E all’improvviso, la “Bile“, l’album dei Doctors in Mexico.
Non so niente di loro se non «duo ferrarese, strumentale, testi a parte» e «the album was recorded (live) in late October 2014, in a fomer elementary school located in Contrapò, Ferrara». Contrapò (fonte Wikipedia) ha 290 abitanti.
Bene.

Ascolto l’album mentre stendo il bucato, vado al lavoro (in treno), torno dal lavoro (ancora treno), cucino e mentre lo ascolto perché lo ascolto. Poi mi accorgo dei testi. Nove tracce strumentali, un urlo, nove testi da abbinare alle tracce.
Già, ma come li abbino? I Doctors in Mexico vogliono farci fare un pezzo del loro mestiere.
Ma partiamo dalla musica.

Le sonorità di “Bile” sono un rock and roll all’osso: batteria e chitarra. L’album si apre con ‘L‘ ed è subito ambientazione tra la colonna sonora di un videogioco platform e le suggestioni da bar del primo rock.
Per tutto l’album passano accordi e suoni che mi sembra di aver sentito nei primi pub, quando dentro si fumava e a scaricare una canzone ci volevano gli anni.
I‘ ricorda i Calibro 35, ma solo a tratti, così come ‘B‘ ha qualcosa dei Verdena e qualcosa di ottimista. Ci vuole, perché in tutto l’album gli accordi più ottimisti sono solo qua e in ‘E‘ – il pezzo con l’urlo, unica presenza umana laddove parlano solo gli strumenti. Ogni minuto del disco è un luogo ombroso e opaco.
F‘ ha mostrato un tratto di dolcezza, che poi è diventato teatrale e poi epico e poi si è perso. “Il pezzo parte come la colonna sonora di un telefilm giallo scritto dai Muse“: questo appunto l’ho scritto mentre ascoltavo ‘C‘. ‘A‘ è il pezzo meno riuscito di tutto il disco dei Doctors in Mexico. Un’anticipazione: nel testo compaiono un “hypothalamus” e un “Lothlorien”, località tolkieniana.
Concludiamo con ‘D‘, l’unica traccia che ha aperto uno spiraglio di sole, ma sul deserto: arido e altrettanto cupo.

I testi sono un altro paio di maniche.
Sorpresa, non tutti sono dei Doctors in Mexico.
Ad esempio ‘E‘ è di Elisabestia (il nome dell’autrice è la nota più carina del testo) mentre ‘A‘ è il brano con i versi più kistch (e non vorrei doverci tornare). Non scherzano, quanto a sprazzi immaginifici, ‘D‘, ‘L‘ ed ‘I‘, dove, qualunque sia la domanda, «spontaneous fissions / radioactive decay» non può essere la risposta. Con ‘F‘ mi sono sorpreso: sottolineo «The whole point is to get out there with people you would take a punch for», un bel passaggio.
Con ‘B‘ mi sono divertito, ed ho detto grazie ai Doctors in Mexico, autori anche del testo: «Hey there, I’m so late» ed è subito amicizia; «Car sex is underrated», sì! E anche oggi si tromba domani…

Bile” è un album che sperimenta e anche solo per questo vale la pena ascoltarlo.
È in Creative Commons: provate il brivido anche voi di ascoltare musica scaricata legalmente e senza pagare nessuno.
Il suono si lascia ascoltare e qua e là viene da informarsi se i Dottori suoneranno mai dietro casa, per sentirli dal vivo.
E pazienza se i testi mettono in imbarazzo: dal vivo, sono sicuro, rimane solo lo sporco rock n’ roll che non possiamo smettere di amare.

1 Comments

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  1. Che hobby da “fuorilegge” 😀
    Sembrano una proposta interessante, almeno per l’originalità: un altro paio di maniche rispetto al 99,9% di quanto esce dai talent show (loro sì che spesso mi provocano un travaso di bile!).

    Andrea Torti / Rispondi

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