Cosmos in Collision – Adrift


È arrivata la primavera, le giornate si stanno allungando.
Ce ne accorgiamo appena: troppi impegni, troppi affanni, tra chi lavora e chi studia.

Mi approccio ad “Adrift”, il nuovo Ep di Cosmos in Collision, con la fretta tipica di chi fa qualcosa pensando già alla cosa successiva.
Errore.
Grave.
Anzi, gravissimo.
Il primo brano (nonché title-track) mi fa subito capire che con Cosmos in Collision bisogna rallentare, che la frenesia è una pessima idea.

«Cosmos in Collision is the musical journey of Riccardo Spaggiari, based in Italy»:
così si legge sul suo profilo Facebook.
Un musicista, quindi, che decide, sull’onda di grandi maestri del nostro tempo (Tycho, giusto per citarne uno), di “viaggiare”, con una certa libertà, tra i generi musicali che più richiamano alla mente il concetto di “dilatazione spazio-temporale”: dal post rock all’ambient, il tutto interpretato con un interessante gusto per l’elettronica minimale.

“Adrift”, più che ad un prodotto di serie, si può paragonare al lavoro di un sapiente artigiano: le sei tracce del disco sono complementari e necessarie, e nell’insieme descrivono un mondo: il mondo di Spiaggiari, etereo, visionario (basti pensare ad ‘Equinox’), ma allo stesso tempo impetuoso (‘Falling Sky’).
Difficile non lasciarsi avvolgere e coinvolgere dalle atmosfere evocative di Cosmos in Collision, un musicista che, pur poco noto, ha il talento per poter uguagliare chi dispone di mezzi maggiori dei suoi.

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