CAPVTO – Supernova

Cos’è una supernova?
La supernova è una di quelle cose che accadono nello spazio, quando una stella collassa in sé stessa per poi esplode, disintegrando tutto il sistema solare e scaraventando frammenti per tutto l’universo.

Ecco, questi frammenti sono piccoli pezzi di musica che CAPVTO ha raccolto e ha ricomposto a suo modo.
Con “Supernova” ci troviamo essenzialmente davanti a un album estremamente sperimentale e sperimentatore, un collage di generi spesso molto diversi tra loro.
L’artista/performer/compositrice Valeria Caputo molto probabilmente non cerca un’identità musicale nei suoi brani, ma piuttosto vuole mettere in mostra tutte le sue capacità tecnico-compositive, diversificando il più possibile il suono dell’album.
Questa scelta a mio avviso è un’arma a doppio taglio: fa sempre piacere ascoltare un disco variegato, però quando i brani diventano così diversi tra loro, viene meno quel filo conduttore che dà senso e rende solida l’opera.
Per rendere meglio l’idea, concedetemi una similitudine tra ‘album’ e ‘museo’.
Un museo, con uno studio museografico adeguato dove vi è un senso logico alla disposizione e all’accostamento delle opere, è molto più apprezzabile di un museo dove le opere vengono disposte a casaccio senza soluzione di continuità.
Supernova” è dunque un museo dove hanno accostato un’opera di Michelangelo ad una di Pollock.
Nonostante questo, il lavoro di suond design dell’album è eccellente: vi è una gamma infinita di suoni, tanto che anche solamente tentare di enumerarli sarebbe impossibile.
L’accostamento di suoni acustici ed elettronici è impeccabile e forse, volendo cercare una pecca, la voce in alcuni passaggi risulta troppo naturale per un album di questo genere.
La qualità della registrazione è molto alta, cosa che spesso in questo periodo viene accantonata in quanto considerata un elemento superficiale.

Con “Supernova” viene fuori tutta l’abilità compositiva di CAPVTO: la struttura dei brani è solida e punti morti non ce ne sono, la qualità della produzione è nel complesso eccellente.
Quello a cui ci troviamo davanti è un album solidissimo dal punto di vista tecnico, ma che purtroppo viene penalizzato fortemente da un’esagerata dispersione stilistica: con una maggiore omogeneità sicuramente l’ultimo lavoro di CAPVTO avrebbe ricevuto un voto più alto.
Quello che importa, comunque, è che ci troviamo davanti ad un’artista con un grande talento e delle ottime competenze tecniche.
Siamo fiduciosi che se nel prossimo disco CAPVTO riuscirà a dare una direzione precisa alla sua opera, ciò che ne uscirà sarà sicuramente una bomba.

 

 

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Valerio Tascione

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Se io avessi un mondo come piace a me, là tutto sarebbe assurdo: niente sarebbe com'è, perché tutto sarebbe come non è, e viceversa! Ciò che è, non sarebbe e ciò che non è, sarebbe!

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