Calibro 35 – Decade


Esistono poche realtà musicali in Italia così ben consolidate e poliedriche come i Calibro 35.
Non solo autori di sigle per Radio Rai, non solo di brani campionati da Jay-Z e Dr. Dre (nell’album “Compton”):  i componenti del gruppo partecipano singolarmente ad altri progetti di rilievo nazionale.
Il batterista Fabio Rondanini suona negli Afterhours, il bassista Luca Cavina fa parte del duo noise Zeus!, Enrico Gabrielli ha partecipato all’album “The Hope Six Demolition Project” di PJ Harvey ed è tra i fondatori del gruppo progressive The Winstons.
La band, come sempre, è prodotta da Tommaso Colliva, vincitore di un Grammy per la produzione, insieme a Giovanni Versari, di “Drones” dei Muse.

Dopo tre anni di silenzio dalla pubblicazione “S.P.A.C.E.” la band si presenta con un nuovo album intitolato “Decade”, uscito per la label milanese Record Kicks.
I Calibro 35 hanno allargato la formazione inserendo una piccola orchestra composta da: archi, fiati e percussioni denominata Esecutori di Metallo su Carta, ensemble fondata dallo stesso Enrico Gabrielli e Sebastiano De Gennaro.
Tale scelta ricorda ciò che fece la band free jazz Fire!, decidendo di espandere il trio con un’orchestra di ventotto componenti, diventando così un’avanguardia artistica che ha preso il nome di Fire! Orchestra.

I Calibro 35,  già dal precedente album, hanno avvertito l’esigenza di non rimanere relegati al crime-funk che, sin dalla prima opera, li aveva caratterizzati.
Sound ispirato alle colonne sonore di molti film di genere poliziottesco, come “Banditi a Milano” di Carlo Lizzani, padre di questo genere cinematografico, o “Milano Calibro 9” di Umberto Lenzi, tipici dell’Italia degli anni sessanta/settanta.
La band ha deciso così di ampliare i propri orizzonti, attraverso l’influenza di collettivi musicali, più vicini alla loro realtà, come Jaga Jazzist e Budos Band e artisti più contemporanei, provenienti dalla nuova scena jazz e hip hop alternativo, come Makaya McCraven, Yussef Kamaal e Oddisee.

Da questo connubio tra passato, presente e futuribile è derivata la creazione di un album singolare, fuori dal tempo, quasi proveniente dall’avanguardia postmoderna.
Un riferimento abbastanza esplicito all’architettura è presente nelle canzoni ‘SuperStudio’, ‘ArchiZoom’ e ‘Modulor’, i primi due titoli derivano dai famosi studi: la Archizoom Associati e il Superstudio, che svilupparono, in Italia, la così detta “architettura radicale”; il terzo fa riferimento alla scala di proporzioni, basata sulle misure dell’uomo, inventata dall’architetto Le Corbusier, pseudonimo di Charles-Edouard Jeanneret-Gris, scala che è alla base delle grandi costruzioni del dopoguerra.

L’album è stato anticipato dal singolo ‘SuperStudio’, traccia che rimarca il sound tipico della band, ma aggiornato e migliorato, che ritroviamo anche in ‘ArchiZoom’. Il titolo dell’ottavo brano, ‘Agogica’, riporta al termine usato nell’antichità per indicare il movimento ascendente della melodia, propone un sound caratterizzato da un’atmosfera cupa adatto, come colonna sonora, alla prima filmografia di Dario Argento. Il pezzo che conclude l’album, ‘Travelers’, è segnato dagli archi di Yoko Morimyo che rendono la composizione struggente e che insieme agli altri strumenti riescono a creare un’ottima armonia.

L’atemporalità di “Decade” ricorda le opere “retrofuturiste” del pittore svedese Simon Stålenhag, che illustra paesaggi e luoghi a metà tra un passato, gli anni Ottanta, e un futuro composto da gigantesche strutture architettoniche , macchinari e oggetti non ancora esistenti.

Pur non allontanandosi dalle sonorità che li hanno consacrati i Calibro 35, ampliando la formazione e inserendo l’ensemble Esecutori di Metallo su Carta, sono riusciti non solo a rinnovarsi, ma hanno proposto un album nuovo ed interessante, dimostrando ancora una volta le loro potenzialità artistiche.

0 Comments

Join the Conversation →