
Bonnie ‘Prince’ Billy – The Purple Bird
L’inconfondibile poesia di Will Oldham tra malinconia e speranza
“The Purple Bird”, tra radici, fragilità e bellezza senza tempo
Bonnie ‘Prince’ Billy, alias Will Oldham, è un cantautore che non ha mai smesso di sorprendere. Dagli anni ’90, con il suo folk sghembo e polveroso, ha costruito un universo musicale intimo, fatto di confessioni sussurrate e narrazioni struggenti. “The Purple Bird”, il suo nuovo album, non fa eccezione: è un viaggio tra le pieghe del tempo, tra il bisogno di trovare pace e il peso delle ferite che ci portiamo dietro.
Dimenticate l’Oldham solo chitarra e voce: qui trovate una band compatta, arrangiamenti curati, melodie che prendono e non lasciano. Il risultato è un disco che, pur rimanendo nella sua zona di comfort, riesce a dare nuova vita al suo inconfondibile stile.
Tre brani che restano addosso
‘Turned to Dust (Rolling On)’ è il perfetto biglietto da visita. Un pezzo che suona come un arrivederci ed un benvenuto allo stesso tempo. Il banjo e le chitarre acustiche si intrecciano con una malinconia che ti stringe lo stomaco. Bonnie ‘Prince’ Billy canta qui della fragilità della vita usando il suo classico timbro crepuscolare. Ed il ritornello? Resta in testa come un vecchio consiglio sussurrato da un amico.

Con ‘Guns Are for Cowards’, l’atmosfera cambia. Il ritmo è più incalzante, la melodia ha qualcosa di ipnotico. Il testo è una sottile invettiva contro la cultura della violenza, ma senza retorica: la scrittura di Oldham è troppo raffinata per scadere nel didascalico. Il brano suona come una versione più misurata dei migliori pezzi di Johnny Cash, con un groove che ti spinge a battere il piede senza accorgertene.
Un altro pezzo che non posso non nominare è sicuramente ‘Our Home’, pura delicatezza. Una canzone che parla di appartenenza, di radici. Di quel bisogno spasmodico di trovare un rifugio sicuro. C’è qualcosa di profondamente umano in questo pezzo, una sensazione familiare che ti fa pensare a tutte le volte che hai avuto bisogno di fermarti e respirare. Il violino accarezza la melodia, mentre la voce di Oldham fa venire voglia di chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare.
Un disco da ascoltare con calma
“The Purple Bird” non è un album che cerca di stupire a tutti i costi. Non troverete svolte clamorose o sonorità inaspettate. Eppure, è proprio questa la sua forza: un disco sincero, intimo, senza fronzoli. Bonnie ‘Prince’ Billy continua a raccontare la vita con la stessa autenticità che l’ha reso una delle voci più riconoscibili del folk contemporaneo. Un album da ascoltare con il cuore aperto. Magari in una sera silenziosa, con un bicchiere di vino e il pensiero di chi siete stati. Ma, soprattutto, di chi potreste ancora diventare.