Araputo Zen – Majacosajusta

Gli Araputo Zen tornano in scena con “Majacosajusta”.

Dopo il debutto del 2016, questo secondo lavoro esplora nuove sonorità jazz ricche di contaminazioni.

 

La band ha una visione nuova di vecchi concetti musicali.
Mischia tra loro musica etnica e progressive, affonda le mani nel jazz, nella world music e nel rock.
Il tutto, condito dalla speziata tradizione napoletana.

Ad un primo ascolto, gli Araputo Zen sembrerebbero musicisti venuti da province più periferiche – come quella sannita o irpina – ed in qualche modo riescono ad essere collegamento con realtà come i Friestk, Capossela o gruppi folk sanniti, rendendo il tutto, però, più metropolitano.

La musica è in primo piano, le parole restano sullo sfondo per questo ensemble figlio del neapolitan power.
Napoli è una città che è stata capace di sfornare musicisti e band che nel campo della sperimentazione jazz hanno sempre saputo farsi valere.
Basti pensare agli Slivovitz e al più recente progetto PS5.
Qui, il suono degli strumenti crea un’amalgama musicale in grado di aprire nuove strade, all’interno di percorsi musicali apparentemente già battuti.

Un album come “Majacosajusta” rappresenta un atto di coraggio.
In uno scenario musicale in cui la forma disco appare già molto avversa alle classifiche, come se non bastasse l’avventura musicale degli Araputo Zen si basa esclusivamente sull’equilibrio strumentale, tralasciando la scrittura di testi.
Si affida alle sensazioni ad occhi chiusi, al messaggio di una riscoperta musicale capace di far tornare a galla idee vecchie che diventano nuove scrivendo pagine diverse in uno scenario musicale apparentemente omologato.
In questo universo, band come gli Araputo Zen rappresentano una piacevole eccezione.

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