TECHNOIR – Metropolis

Metropolis‘ è il nuovo video dei TECHNOIR, un vero e proprio viaggio all’interno del loro mondo, in continua esplorazione di nuovi pattern sonori. 

Guarda in esclusiva il video di ‘Metropolis’

Alexandros e Jennifer, ovvero TECHNOIR: come vi siete conosciuti e come nasce questo duo?

Jennifer: Ci siamo conosciuti nella nostra città natale, Genova.
Io sono molto amica (e all’epoca vicina di casa) del cantante della band di Alexandros, gli AUDIOgraffiti: per un brano avevano bisogno di una vocalist aggiuntiva e mi hanno chiamata in studio con loro, da lì abbiamo iniziato a suonare assieme e abbiamo formato un duo.

“NeMui” è uscito nel 2017, ed è il vostro primo disco.
In realtà è più una raccolta dei vostri primi tre Ep, usciti a cadenza trimestrale: come mai questa scelta? Intendo, perché preferire dei “piccoli assaggi” al posto di proporre il lavoro nella sua totalità?

Alexandros: Il 2017 è stato un momento importante per noi, da pochi mesi ci eravamo trasferiti a Milano, e tra le poche persone che conoscevamo c’erano i ragazzi della nostra attuale etichetta (Cane Nero Dischi) che da subito ci hanno sostenuto.
Con loro abbiamo deciso di pubblicare i nostri lavori con la formula del 3P perché viviamo in un’epoca veloce, in cui siamo circondati da miriadi di contenuti, non aveva senso per noi pubblicare tutto il materiale sotto forma di album tradizionale, ma volevamo piuttosto coinvolgere il pubblico in tutto il processo creativo.
Per noi essere artisti implica un’evoluzione costante, d’ora in poi per esempio ci dedicheremo sempre di più a video e progetti multimediali.

A contraddistinguere il vostro lavoro è sicuramente la miscela di jazz e soul con un tocco di elettronica.
Un suono alquanto interessante ma molto internazionale – soprattutto distante dal mainstream di casa nostra.
Quanto è difficile farsi conoscere dal pubblico italiano?

Il fatto di cantare in inglese non aiuta sicuramente in Italia, ma è la lingua in cui preferiamo scrivere.
Cantando in inglese sembra che qui oltre un certo limite non si possa andare, ma in realtà noi abbiamo deciso di puntare sull’universalità del ritmo, della melodia, del suono puro e della potenza dei live.
All’estero questo problema non esiste, anzi: musicalmente l’inglese può tranquillamente coesistere con la lingua del luogo.

Vi siete esibiti in alcune tra le più rinomate venues milanesi e, al contempo, avete suonato anche oltre i confini nazionali: che emozioni si provano calcando palchi lontani da casa?

Milano ci ha accolto a braccia aperte, molte delle connessioni che abbiamo stabilito durante questi anni di live qui  sono state create semplicemente dal passaparola.
Dopo 3 anni possiamo affermare che se hai qualcosa da esprimere Milano è una metropoli attenta.
Il nostro sogno è proprio portare sempre di più i TECHNOIR anche all’estero: suonare fuori ci dà la possibilità di visitare luoghi  che probabilmente non riusciremmo a vedere se non fosse per la musica. Penso a luoghi come Bruxelles, Parigi, Zagabria, Belgrado e Sombor in Serbia.

Nel 2018 è uscito “NeMui Reload”, un album di remix riguardante i brani del primo disco: cosa ha in serbo il futuro per i TECHNOIR?
Ci sono altri lavori all’orizzonte?

Quest’anno in “Nemui Reload” abbiamo fatto squadra con musicisti e producers che stimiamo e che possiamo considerare amici: è stato un modo per dare nuova linfa all’album “Nemui” (2017), abbiamo dato carta bianca a tutti ed è stato stimolante vedere cosa sono riusciti a fare.
Da diversi mesi stiamo lavorando a una nuova serie di brani nel nostro salotto/home studio più trip/hop, con chitarre taglienti e atmosfere più cupe dei precedenti, ‘Metropolis‘ è il primo ad essere pubblicato con questo video diretto da Erika Errante.
A  inizio 2019 pubblicheremo gli altri insieme a una collaborazione fighissima ma, per ora, non possiamo dirvi di più.

 

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