Rosàrio – Vessel Of ­The Withering

Vessel Of ­The Withering‘ è il singolo che anticipa l’uscita di “And The Storm Surges”, il nuovo album dei Rosàrio.
La band padovana giunge così alla seconda prova, la cui uscita ufficiale è confermata il prossimo 19 ottobre per una cordata di etichette (In The Bottle Records, Elettric Valley, Red Sound Rec, Dio Drone, Brigante Rec, Taxi Driver).
“And the storm surges” è un viaggio nella storia dell’evoluzione: la narrazione di come un essere naturale,
l’uomo, è passato dalla semplice coscienza di sé ad un paradigma di onnipotenza creativa.
È un ciclo travagliato, caotico e conflittuale, in cui vegetano apolidismo e assenza d’identità: la storia di come l’uomo inconsapevole diventa un dio suicida.
Ad un primo ascolto ‘Vessel Of ­The Withering‘ si colloca immediatamente nella più classica tradizione stoner, senza scadere tuttavia nella scontatezza.
La voce di Alessandro Magro è potente ma allo stesso tempo contenuta, e racchiude in sé una sorta di melodicità classica nei cantanti americani.
Le chitarre di Riccardo Zulato e Nicola Pinotti si rincorrono e si intrecciano con scatti fulminei e brevi decompressioni, lungo i solidi binari creati dal basso di Fabio Leggiero e dalla batteria di Alessandro Bonini.

“And The Storm Surges” è il vostro secondo album: in cosa si differenzia dal precedente?
Qual è il concept attorno al quale ha preso forma?

Alessandro M: la line up si è estesa e rinnovata da “Vyscera” (primo disco, ndr.), e questo secondo lavoro risulta quindi più stratificato e complesso.
Gli estremi del nostro fare rumore sono stati ampliati il più possibile, ma abbiamo cercato di conservare tutte le sfumature nel mezzo.
Il concept si sviluppa attorno al trittico uomo-tecnologia-spiritualità, incentrandosi soprattutto sul tema della creazione e del conflitto su diversi piani: dall’incoscienza di sé alla paura di sé, dal timore di dio all’imitazione di dio.

L’artwork del disco è un dipinto minimalista di una tempesta, al quale è contrapposto un logo molto barocco.
Come si collega questa idea al disco?

Riccardo: Volevamo che la copertina fosse molto evocativa.
Non si è voluto seguire un filone grafico/illustrativo che, per quanto amiamo, è molto radicato in questo genere di uscite, piuttosto abbiamo cercato di ritagliarci un immaginario più “nostro” e che rappresentasse il contenuto e le dinamiche che si sono susseguite nel dargli forma.
In questo direzione, la tempesta era la giusta metafora atta a rappresentare scontro e sviluppo di un’idea, di un flusso creativo.

Come mai avete scelto ‘Vessel Of The Withering‘ come singolo?

Alessandro B: Il titolo provvisorio del brano era ‘Non si dorme con la pioggia’, che si ricollega senza troppa cognizione di fatto al titolo del disco. Forse non c’è altro da aggiungere, se non che il brano in sé racchiude molte delle sfaccettature presenti nel disco.

Da cosa nasce il nome della band?

Pino: Non è questa la sede per dettagli poco eleganti, ma come molti altri prima di noi non siamo riusciti a resistere alle doti di Fulvio batterista dei Flap, in qualità di snocciolatore di nomi per gruppi/dischi/canzoni della bassa padovana.
Roger: È anche il nostro barman di fiducia assieme a Sandro.

Ascolta in anteprima ‘Vessel Of The Withering’ dei Rosàrio


Biografia della Band
Rosàrio
Rosàrio
nasce da un’idea sospesa tra deserti di granturco e cieche paludi della bassa padovana: bassi monolitici, eccessi fuzz, liriche malsane e pelli pestate dal 2013.
Rosàrio suona la musica del diavolo.

 

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