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Ferrara Sotto le Stelle 2025 | Offlaga Disco Pax


di Cesare Veronesi
15 Giugno 2025
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Offlaga Disco Pax, la memoria è ancora rossa

La band, protagonista di un grande ritorno, calca il palco del Cortile del Castello Estense

Ferrara, 15 Giugno 2025

Il cielo sopra Ferrara è terso, eppure l’aria è densa, attraversata da vibrazioni che sanno di passato, di politica, di provincia e malinconia. È la sera degli Offlaga Disco Pax, che tornano sul palco a vent’anni esatti dalla pubblicazione di “Socialismo Tascabile (prove tecniche di trasmissione)”, il disco che ha marchiato a fuoco una generazione con la sua estetica minimalista e le sue narrazioni di provincia emiliana.

Il concerto inizia con puntualità e si apre, prevedibilmente, con Cinnamon, primo brano del loro primo album. Il pubblico, fitto ma composto, ascolta in silenzio quasi religioso le parole di Max Collini, che declama come fosse in una seduta collettiva di terapia politica e affettiva. Accanto a lui, Daniele Carretti alle chitarre e synth e il nuovo membro del gruppo, il polistrumentista Mattia Ferrarini, costruiscono un tessuto sonoro analogico e ipnotico che fa da tappeto perfetto alla voce ferma, monolitica e ironica di Collini.

Brano dopo brano, il pubblico viene trascinato in un viaggio a ritroso nel tempo, tra videoregistratori Grundig, gelati Eldorado, compagni di scuola maoisti, circoli ARCI, elezioni del ’74 e piazze intitolate a Lenin. Ma non è solo nostalgia: è resistenza poetica, è archivio vivente di un’Italia periferica e ideologica che non c’è più, o che forse non è mai esistita come ce la raccontiamo.

Quando arriva Robespierre, la piazza si stringe. Qualcuno mormora i versi a mezza voce, qualcun altro resta immobile a fissare Max, come se fosse un vecchio amico ritrovato dopo dieci anni di silenzio. Il ricordo di Enrico Fontanelli, scomparso prematuramente nel 2014, aleggia presente in ogni suono, in ogni nota di basso ricreata fedelmente, in ogni silenzio misurato tra un racconto e l’altro.

«Non siamo mai stati un gruppo normale», dice Collini a un certo punto. «E non lo saremo nemmeno stasera». La platea applaude, ma più che entusiasmo è commozione. Perché Offlaga Disco Pax non è mai stata solo musica: è storia orale, scrittura civile, documentario emotivo travestito da spoken word elettronico.

Il live prosegue con Kappler, Tono Metallico Standard, Piccola Pietroburgo e l’immancabile Socialismo Tascabile, che si chiude con l’applauso più lungo della serata. Non c’è spazio per inediti, perché questa non è una ripartenza, ma un rito laico. Un omaggio. Una serata fuori dal tempo in cui la musica ha il suono della memoria, e la memoria ha ancora la forma di un manifesto murale scolorito dal sole.

Il finale è affidato a Onomastica, che lascia tutti con un sorriso malinconico e qualche lacrima agli occhi. Non c’è bis: non serve. Dopo il concerto, nel chiostro adiacente, prende vita il dj set gratuito di Thomas Les Vaches, che accompagna il deflusso del pubblico con selezioni raffinate e leggere, mentre la città si riappropria della notte.

Offlaga Disco Pax sono tornati, senza clamore, ma con la forza della parola giusta al momento giusto. E anche se è solo per un tour celebrativo, per una sera Ferrara è sembrata più rossa, più fiera, più viva.


Biografia

Gli Offlaga Disco Pax nascono a Reggio Emilia nel 2003, unendo la voce narrante e teatrale di Max Collini, le basi elettroniche raffinate di Enrico Fontanelli e la chitarra visionaria di Daniele Carretti. Il gruppo si fa conoscere grazie alla vittoria del Rock Contest di Controradio, e debutta discograficamente nel 2005 con l’album “Socialismo Tascabile (prove tecniche di trasmissione)”, diventato in breve tempo un cult dell’indie italiano.

Il loro stile unico, definito neorealismo elettroacustico, mescola elettronica minimale, post-rock e spoken word, e i testi, sempre in italiano, sono declamati piuttosto che cantati. Le canzoni raccontano storie autobiografiche e politiche, ambientate in una Emilia post-socialista, sospesa tra ironia, malinconia e critica sociale.

Seguono altri due album, “Bachelite” (2008) e “Gioco di società” (2012), che confermano la coerenza e la solidità artistica del progetto. Tuttavia, nel 2014, la band si scioglie a causa della scomparsa prematura di Enrico Fontanelli, cuore musicale e produttivo del gruppo.

Nel 2025, a vent’anni dall’uscita del loro primo disco, Collini e Carretti decidono di riportare in tour il repertorio di Socialismo Tascabile, accompagnati dal giovane polistrumentista Mattia Ferrarini. Non è un ritorno definitivo, ma un atto d’amore verso un’opera che ha segnato un’epoca, e verso un pubblico che non ha mai smesso di ascoltare e ricordare.