Vasco Rossi, la fine perfetta di un tour
Lo Stadio Olimpico accoglie l’ultima data del tour 2025 di Vasco Rossi che ci regala un concerto sospeso tra nostalgia, rabbia e voglia di libertà.
Nell’ultima data del suo tour il Blasco infiamma la capitale con una setlist che attraversa la sua carriera, tra ballate da brividi e inni generazionali.

di Stefano Panaro 29 Giugno 2025

Roma, 28 Giugno 2025
Roma ha celebrato l’ultima data del Vasco Live 2025 come solo la Capitale sa fare: due serate consecutive allo Stadio Olimpico, entrambe sold-out, per oltre 120.000 spettatori complessivi. Ieri sera, nella seconda delle due notti romane, Vasco Rossi ha regalato al pubblico una performance costruita con la precisione di un’orchestra rock e la forza di un messaggio che ha attraversato generazioni, emozioni e tempi difficili.
Ha sorpreso tutti fin da subito: Vita spericolata, da sempre in chiusura dei suoi live, ha aperto lo show in una mossa che ha spiazzato e infiammato il pubblico. Il brano-manifesto è diventato un inizio, un battito iniziale che ha dato ritmo all’intera serata. Con le prime note, la platea ha capito che questa non sarebbe stata una replica delle precedenti: Vasco Rossi ha scelto di rinnovare il rito, non di ripeterlo.
Sul palco, la sua band rodata ha fatto la differenza: Vince Pastano alla direzione musicale e alle chitarre, Stef Burns in assolo perfetti, Andrea Torresani al basso, Alberto Rocchetti alle tastiere, Donald Renda alla batteria, Antonello D’Urso alla chitarra acustica. Ai cori, la potenza vocale di Roberta Montanari e la sezione fiati (Andrea Ferrario, Tiziano Bianchi, Roberto Solimando) hanno aggiunto profondità e colore al suono.
Vasco Rossi ha attraversato la sua storia musicale senza nostalgia. Con Sono innocente ma…, Manifesto futurista della nuova umanità e Valium, ha riportato sul palco brani assenti dai live da anni, in un viaggio che ha messo al centro la vita vissuta, sbagliata, ricostruita.
La setlist ha incluso circa 30 brani, cuciti tra loro da un unico filo conduttore: la celebrazione dell’esistenza, quella fragile, meravigliata, ostinata. Quante volte, Ed il tempo crea eroi, Un gran bel film, Mi si escludeva, Canzone: ogni canzone ha toccato corde diverse, ma tutte hanno fatto vibrare lo stadio come un unico corpo emotivo.
Non sono mancati i momenti più riflessivi: con Gli spari sopra, Vasco ha lanciato un messaggio preciso. Prima ancora di intonare Albachiara, ha alzato sul palco la bandiera arcobaleno ricevuta da don Ciotti a Torino e ha pronunciato parole forti:
«Basta con la guerra a Gaza, basta con la strage degli innocenti. Nessuna guerra è giusta. Tutte le guerre sono contro l’umanità».
Il pubblico ha risposto con un boato, confermando che il concerto non è stato solo musica, ma anche presa di posizione.
Nel finale, il concerto ha preso la forma di un abbraccio: Senza parole, Sally, Se ti potessi dire e Siamo solo noi hanno riempito l’aria di cori, luci e commozione. E poi, come da tradizione, Albachiara. Vasco Rossi è rimasto quasi immobile, in ascolto, mentre lo stadio intero cantava per lui. Il brano è stato la vera chiusura emotiva della serata, la linea d’arrivo di un percorso fatto di energia, fragilità, libertà.
Vasco non ha fatto lunghi discorsi: ha alzato il pugno, ha ringraziato Roma con poche parole, e ha lasciato che fosse la musica a parlare. Il tour 2025 si è chiuso con dignità e potenza, e senza mai cedere al revival sterile: ogni brano ha avuto una funzione narrativa, ogni momento ha costruito senso.
All’uscita, la città non ha spento la sua voce. Ogni volta è riecheggiata dagli impianti delle auto, mentre la folla lasciava lo stadio con occhi lucidi e sorrisi condivisi. Vasco Rossi ha fatto di nuovo centro: ha trasformato il concerto in una celebrazione collettiva, in un rito in cui il rock diventa vita e la vita diventa un grido da urlare in coro.
Con oltre 600.000 spettatori complessivi, dodici date sold-out (quattordici contando le anteprime di Bibione), Vasco Live 2025 ha segnato un altro record. Il Blasco ha attraversato sei città, raccogliendo cuori, storie, sguardi. E, come ha promesso dal palco, «torneremo».
Il prossimo appuntamento è già fissato: Vasco Live 2026 partirà da Ferrara, per poi toccare Olbia, Bari, Ancona e Udine. I biglietti saranno disponibili dal 7 luglio per i membri del fan club, e dal 9 luglio per i titolari Mastercard.
Intanto, resta questo epilogo romano, in cui Vasco Rossi ha cantato, una volta in più, il suo modo di stare al mondo – a volte scomodo, spesso poetico, sempre sincero.