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The Sisters of Mercy, l’urlo dalle tenebre

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di Redazione
3 Novembre 2023
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Un evento sempre attesissimo per i fans dei The Sisters of Mercy sono i concerti dal vivo della band.
Da quando smisero di pubblicare nuovi dischi nel 1990 per protesta contro l’operato della loro casa discografica, i The Sisters of Mercy scelsero di non entrare a far parte del circuito delle etichette indipendenti proponendo numerosi nuovi brani nelle loro esibizioni dal vivo.
Noti nella scena musicale underground e gothic rock britannica degli anni ’80, subiscono innumerevoli cambi di formazione.
Attualmente Andrew Eldritch è il leader indiscusso della band, unico membro che può vantare di essere presente dagli esordi ad oggi.

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The Virginmarys

Un’atmosfera cupa, quella dei The Sisters of Mercy, che si riversa nel numerosissimo pubblico presente al Live Music Club di Trezzo sull’Adda.
Lo spazio non è abbastanza colmo però durante l’esibizione del gruppo di apertura, i The Virginmarys.
Anche se quasi nessuno dei presenti lo conosce, il duo britannico colpisce per il loro concentrato vitale di energia punk rock.
Ally Dickaty, voce e chitarra e Danny Dolan alla batteria conquistano subito gli spettatori che si accalcano pian piano verso la transenna piacevolmente stupiti.
Quaranta minuti di esuberanza e vivacità fanno sì che l’attesa per The Sisters scorra in fretta.

E dinanzi a noi, signore e signori, The Sisters Of Mercy fanno la loro entrata in scena, tra rumori sinistri provenienti dal mixer, folta nebbia che si dipana sul palco e luci monocromatiche che variano colori nei led che fluiscono nei pilastri di fogliame nero, quali una foresta incantata dal volto malinconico.
I quattro musicisti inglesi si rivelano nel loro look abituale: occhiali da sole e abiti rigorosamente neri.
Si parte con il medley ‘Doctor Jeep/Detonation Boulevard‘, tratto dal terzo album “Vision Thing”.
L’abuso dei sintetizzatori che creano le basi di batteria e basso coprono quasi del tutto il suono delle due chitarre.

La voce di Eldritch si sente a malapena nei primi brani ed è già sconforto tra i presenti, a tal punto che qualcuno commenta ipotizzando un probabile playback.
Forse perché la voce cupa e altisonante non è più quella di un tempo ed ora ha bisogno di mascherarla con effetti sonori per dare la potenza
necessaria al suo caratteristico canto catacombale?
Non è dato saperlo, eppure il dilemma si pone.
Si continua con ‘Don’t Drive On Ice‘ e si scatenano reazione di entusiasmo, soprattutto da chi li segue da vecchia data.
Si balla con un continuo alternarsi
di ritmi possenti e trascinanti in un alone inquietante e occulto.

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The Sisters of Mercy

La scaletta riserverà diverse sorprese e proporrà brani non proprio di primo piano della loro discografia.
Ma si sa, i Sisters introducono nei loro live nuove canzoni, mai incise e a discapito dei classici.
Infatti si passa da tracce come ‘Marian‘ e ‘Dominion/Mother Russia‘ ad altri pezzi proposti più raramente, come ‘On The Beach‘ o ‘I Am On Fire‘.
A chiudere il concerto? 
I grandi successi della loro arte cerimoniale gotica e dei capolavori dell’intera darkwave: ‘Lucretia My Reflection‘, ‘Temple Of Love‘ e ‘This Corrosion‘.
Un tris vincente e rappresentativo del loro trascinante verbo gotico con un Eldritch sempre più delirante, nei panni di una sorta di sciamano delle tenebre, a declamare versi come «Hey now, hey now now , sing this corrosion to me (like a healing hand)».

Trezzo sull’Adda (MI), 02 novembre 2023