Teho Teardo e Blixa Bargeld live a Ranica (BG): nerissimi

Dopo essere sopravvissuti al consueto concertone del Primo Maggio e a tutto il ballarò che ne consegue, arriva finalmente il fine settimana.
Il weekend porta con sé il venerdì, e ciò significa che al Druso di Ranica (BG) ci aspetta un nuovo appuntamento della rassegna “Indie Druso”.
Il 4 maggio il palco del locale ospita però un live particolare e ben diverso da quelli a cui siamo abituati: si tratta della coppia composta da Teho Teardo e Blixa Bargeld.

Che sia una serata diversa dalle altre lo si intuisce anche da come è allestito il palco: per l’occasione non è stata preparata nessuna batteria, le luci sono molto scarne e non è stato previsto nessun gruppo spalla.
Sul palco solo due grandi artisti accompagnati da una sezione di archi ed un clarinetto basso, formazione decisamente insolita che incuriosisce molto.
Questa al Druso è la prima data del nuovo tour che prevede tre live in Italia per poi spostarsi in giro per l’Europa.

Teho Teardo - Blixa BargeldLe luci semi accese sul palco trasmettono un senso di attesa e di vuoto.
Per qualche motivo la selezione musicale che accompagna solitamente l’attesa del concerto cessa in modo improvviso e lascia spazio solo al silenzio.
In questo senso di attesa e di ansia comincio a guardarmi in giro per capire quale è il tipo di pubblico che accompagna questi due artisti.
È la scena dark, nulla più nulla meno.

Finalmente Teardo e Bargeld salgono sul palco e con loro tutti i musicisti prendono posto.
Quattro violini vanno ad aggiungersi alla violoncellista che solitamente accompagna Blixa Bargeld; cinque archi, un clarinetto basso e il basso elettrico di Teho, con tutta la sua strumentazione da produttore.

Ad aprire il live non può che essere ‘Nerissimo‘, dall’omonimo disco.
Questa prima canzone dà la cifra del concerto che ci aspetta e permette di capire l’essenza dello spettacolo che Teardo e Bargeld vogliono trasmettere.
Nera è la scena, nero è il repertorio e «c’è molto nero nel mio arsenale».
Potremmo aggiungere che c’è molto nero anche nel passato di Blixa Bargeld e nella sua lunghissima storia.

Il concerto procede con ‘Mi Scusi‘, altro pezzo famoso del loro repertorio. 
Blixa Bargeld gioca sulle parole e con dei piccoli gesti caratterizza la sua performance; Teho Teardo dirige i musicisti come un direttore di orchestra e detta il tempo con il suo basso elettrico. Altro strumento fondamentale diventano le campane, suonate e sollecitate con grande precisione.

Il concerto scorre lento tra una canzone ed un ricordo degli anni passati passati a Roma da parte di Blixa Bargeld, che ricorda anche la cucina locale provata durante la realizzazione degli album.
Si susseguono ‘Empty Boat‘ (cover di Veloso), il brano ‘Animelle‘ e ‘Come Up And See Me‘. Intorno a Blixa il suono viene costruito e scorre con vigore anche se a tratti lui sembra non farne più parte, quasi fosse altrove.

Still Smiling‘ è il brano che ho preferito e credo possa rappresentare al meglio l’essenza della collaborazione tra questi due artisti.
Il lento incedere degli strumenti diventa un tappeto musicale riempito dalle liriche di Blixa.
Il brano avanza in crescendo e la voce diventa sempre più strozzata, come se il continuare lo portasse a strozzarsi oppure ad annegare.
Solo in questo frangente, forse, possiamo avere un ricordo ed una fugace visione di quello che era all’inizio della sua carriera, quel demone oscuro che si aggirava tra le macerie di una Germania in distruzione e in pieno fermento culturale.
C’è spazio anche per la famosa cover ‘Hey Hey, My My‘ di Neil Young e per la loro canzone più famosa, ‘A Quiet Life‘.

Teho Teardo - Blixa Bargeld

Un live set molto particolare, reso affascinante dalla presenza di un grande pezzo della storia musicale mondiale.
Probabilmente l’incidere lento delle canzoni e la mancanza di percussioni ha reso abbastanza labile il confine tra “affascinante” e “noioso”, sentimento che è sembrato essere comune a qualche spettatore in sala.

Quello che non posso nascondere è la delusione di non poter più vedere quello che era il Blixa Bargeld di una volta e che forse rappresentava il suo vero spirito.
Ci rimangono i video su YouTube, i dischi e i suoi racconti ma decisamente non è la stessa cosa.

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Luca Nicoli

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"Che potevo saperne io di me stesso? Ero proprio io quel personaggio che riuscivo a percepire con la mia coscienza?" Amante della musica e cresciuto nei vicoli di Città Alta a Bergamo.

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