Stef Burns, Claudio Golinelli, Will Hunt e la festa di Natale rock

Ranica (BG), 13 dicembre 2019

La superstizione del venerdi 13 non ferma la voglia di festa e di vedere dal vivo il trio che sta portando in giro per l’Italia la propria voglia di suonare e di far divertire il pubblico.
Così, sul palco del Druso di Ranica (BG) la serata decolla verso le 22 con la band i Morning Glory.
Il quartetto (molto valido) ha ben sfruttato la mezz’ora abbondante a disposizione proponendo brani che hanno spaziato dal rock ad un bel blues sino a sfiorare situazioni punk, durante le quali la sezione musicale ha brillato per potenza e coinvolgimento.
Come ogni gruppo sconosciuto ai più, di primo impatto i Morning Glory hanno faticato nel farsi apprezzare ma la qualità è stata tanta e alla fine del loro set il pubblico è stato ben più che contento.
Molto buona la potenza dei brani ‘Panic room‘ e ‘City Blues‘.

Morning Glory - Ranica BG

Si deve aspettare fino alle 23.15 affinché il caldissimo pubblico del locale possa vedere salire sul palco il trio BGH (Burns-Golinellli-Hunt) che infiamma subito il parterre con una versione molto punk rock di ‘All I want for Christmas is you‘.
La serata sarà, a detta di Burns, «un viaggio che accompagnerà lo scorrere dei minuti percorrendo grandi brani dagli anni ’70, ’80, ’90».
Ai microfoni si alternano durante la serata sia Hunt che Burns; purtroppo Golinelli è ko e riesce a dedicarsi solo al basso («Mi è rimasto un solo globulo rosso attivo, quelli bianchi ce li siamo giocati»).

American Idiot‘ dei Green Day e ‘Everlong‘ dei Foo Fighters sono solo un paio di tasselli che compongono un muro sonoro devastante contro il quale si scontrano le urla del pubblico.
Will Hunt è una bestia incredibile che assesta colpi indemoniati alla batteria, facendola rimbombare e testandone la resistenza ad ogni canzone.
Inutile dire che il foltissimo pubblico è presente soprattutto per la fama dovuta alla militanza dei componenti nella band che supporta Vasco Rossi ma i tre hanno intelligentemente riservato al loro trio le versioni originali di ‘Creep‘ dei Radiohead e di ‘Celebrate‘ dei An Emotional Fish, brani rivistati ed italianizzati dal Blasco nazionale.
Con queste due canzoni interpretate da Burns il delirio ha preso il sopravvento nei cuori dei presenti ma nella scaletta della serata fanno capolino anche canzoni di veri mostri sacri come ‘All around the watchtower‘ di Hendrix e Pinball Wizard‘ dei The Who.

Burns Golinelli Hunt -Ranica BG
Il viaggio continua ad alternarsi tra vecchi classici rock, punk e pop contemporaneo e si vede che c’è sintonia tra i tre anche se, a balzare agli occhi, è soprattutto l’intesa con il pubblico.
La grandezza di questi musicisti sta nel fatto che sebbene stiano eseguendo brani spesso interpretati da altri musicisti o da cover band, il livello tecnico è decisamente elevato ed è quel che fa la differenza.
Nonostante le condizioni fisiche il basso di Golinelli tuona preciso e potente: non ha punti deboli né nelle trame delle canzoni, né nell’accompagnare Burns quando si dilunga in assoli, facendo tesoro sia del suo repertorio rock che di quello fusion e classic jazz.
Wish you were here‘ dei Pink Floyd precede una infuocata ‘I wanna rock’n’roll all night’ dei Kiss e via verso il finale con ‘War Pig‘ dei Black Sabbath.
Falso finale di routine e si ricomincia.
L’encore è l’originale ‘Celebrate‘ di cui il pubblico ovviamente canta il testo in italiano ma va bene cosi, la festa è anche questo – e festa natalizia doveva pur essere fino in fondo.

Dopo l’ouverture di ‘All I want for Christmas is you‘ il finale è una versione punk tiratissima di ‘Jingle Bell Rocks’.


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